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Come può essere etica una politica che ha per scopo la crescita economica?
Se l’unico scopo morale della politica non è di rendere i cittadini onesti più liberi e protetti dai criminali, a che serve dare ai politici il potere di battagliarsi per favorire economicamente un gruppo sociale a scapito di un altro? Pensate sia possibile rifare la società secondo una rivoluzione intellettuale pacifica con questi concetti?
DEFINIZIONI:
Mercato – luogo di produzione e scambio di beni e servizi
Libertà – diritto umano naturale di poter interagire razionalmente senza restrizioni
Politica – Principi e regole etiche che governano l’interagire individuale in una società
Economia – Studio delle regole che permettono la produzione e scambio di beni e servizi
Se queste definizioni non contraddicono la realtà dei fatti osservabili in natura, esse sono razionali. Se invece trovate in esse contraddizioni, le definizioni sono invalide o irrazionali e vanno perfezionate.
Secondo queste definizioni è possibile creare o modificare la società attuale ed ottenere una società prospera in funzione del miglioramento della vita di ogni individuo nel rispetto assoluto della sua natura inscindibilmente egocentrica. In questa società, la politica non ha il compito di fare regole per violare, punire, castigare l’interesse egocentrico razionale dell’individuo, ma di usare regole etiche per proteggerlo da chiunque volesse truffarlo o depredarlo. In questa società, una politica che volesse usare il potere legislativo allo scopo di dare favoritismi economici a qualsiasi individuo o gruppo di individui sarebbe una politica illegale, anticostituzionale ed inammissibile. La politica morale non ha come suo fine la crescita del mercato. Il suo compito morale è di proteggere la libertà individuale di interagire razionalmente per mezza della quale la crescita del mercato e la prosperità economica sociale sono una naturale conseguenza.
Giustino --- Secondo me i cittadini non sono stati sostituiti dal capitale, ma hanno rinunciato ad essere sovrani e sono diventati sudditi del potere politico. Invece di vedere lo stato come un entità delegata da loro per proteggere i loro diritti naturali, hanno scelto di credere che lo stato sia un'istituzione creata per procurargli il benessere economico gratuito. Trattare lo stato come l'erogatore della ricchezza è come se tanti agnelli pensassero di aver successo mantenendo al potere un branco di lupi!
il pensiero meridiano ---- Lo scopo di uno stato non è di dare il potere economico a nessuno, né di toglierlo a nessuno. Lo scopo morale dello stato dovrebbe essere quello di garantire che tutti siano liberi di perseguire il loro interesse senza usare la frode o il crimine. Lo stato morale non ha altro scopo.
Larry ---------- Grazie del tuo intervento. No, ho voluto usare il concetto di egocentrismo o egoismo razionale di proposito, proprio per l’individuo. Ogni individuo è per natura ego-centrico. Non esiste individuo che agisca contro il proprio interesse e questo non è un problema. Lo stato non è in sé un’entità reale. E’ un’entità delegata composta da individui reali che, invece di produrre per vivere, sono chiamati a rappresentare chi produce la ricchezza e vengono pagati per rappresentarli. Anche loro, come individui, sono necessariamente egocentrici – fanno il loro interesse, ma lo stato non è un ente organizzato per fare il suo interesse. Non è una ditta commerciale. Il problema non è l’egocentrismo razionale degli individui. Il problema è l’egocentrismo irrazionale, e quindi immorale, di coloro che pensano che sia moralmente giustificabile violare il bene e la vita degli altri per un fine “nobile” comunitario. L’idea che i cittadini hanno accettato è quella della politic
L’idea che i cittadini hanno accettato è quella immorale della politica secondo il concetto di Machiavelli che il fine giustifica i mezzi, che per fare il bene di tutti è giusto e necessario violare il bene di qualcuno altro.
Connessa a questa domanda, vedere anche commenti alla domanda risolta precedente:
Maral - Esistono leggi naturali che non possiamo definire arbitrariamente. Esiste la natura stessa dell'uomo, che non possiede proprietà arbitrarie, abilità, limiti e bisogni che possiamo scegliere o rifiutare arbitrariamente. Una delle proprietà che ci rende umani è la capacità di concettualizzare e con essa di poter vivere senza contraddizioni, senza conflitti con gli altri - di produrre e scambiare valori invece di derubarci. La natura umana non è uguale alla natura animale dove il furto è l'unico metodo di sopravvivenza. Questi presupposti non sono arbitrari.
Certo, se tu mi dici che il presupposto da cui dobbiamo partire per ragionare è che l'uomo, per natura, non è un'entità capace di produttività, non possiede creatività, non è capace di interagire attraverso lo scambio pacifico, ma sa solo agire in qualità di parassita - hai ragione. Con quella premessa, però, è inutile definire o analizzare niente. Se siamo animali come gli altri, non c'è niente da concettualizzare o da analizzare Ma la premessa che siamo solo animali non concettivi non aderisce a realtà. Tutta la tua analisi si basa su quel presupposto. Come tale è' logica. Ma si basa su di una premessa della realtà che è falsa.
Intendo dire che la politica (potere autoritario delegato di qualcuno) deve dare le regole morali delle interiezioni, non a decidere per gli individui i termini delle interiazioni contro la libertà individuale razionale. Esempio: Se tu produci un poema e tu decidi che vorresti venderlo al migliore acquirente, il potere politico serve a proteggere il tuo diritto di proprietà su quel poema e non ad imporre un prezzo o un acquirente al disopra della tua volontà. Questo diritto lo può proteggere solo una legge che scaturisce dal potere politico.
Questa è libertà razionale senza restrizioni. Se vuoi dire che il razionale è una forma di restrizione, allora ogni contesto sociale implica mancanza di libertà individuale. L’unico modo per essere liberi senza restrizioni razionali o irrazionali è vivere su di un’isola deserta.
P.S.: "...produttività e creatività come base per convivere insieme.." Come? Senza protezione dei diritti? Senza libero scambio volontario? Esempio? Tu scrivi un poema e c'è chi lo vuole per 10 centisimi e chi lo valuta mille euro. Tu cosa fai?
4 Answers
- Anonymous9 years agoFavorite Answer
Il tuo ragionamento mi commuove, vuol dire che in Italia c'è ancora vita :-O
La crescita economica è in realtà un falso problema, Lo Stato vuole l'aumento del PIL per il fatto che in questo modo aumentano le sue entrate, entrate che servono poi a mantenere o allargare il suo apparato di controllo sui cittadini (=sudditi del Leviatano).
Lo Stato preleva forzatamente ricchezza (?ruba?) ai cittadini per garantire il loro bene, quindi dovrebbe fare solo ciò che veramente serve a tutti e in modo più valido di come i cittadini farebbero in ogni caso. Quando lo stato fa altro, supponendo o inventando dei servizi al cittadino in base ai suoi parametri esce dai suoi compiti e crea forme di oppressione.
Una cosa che mi permetto di correggerti è il termine "egocentrismo" da sostituire con "individualismo".
L'individualismo è il comportamento razionale che cerca la modalità migliore per soddisfare i propri interessi; nella ricerca della modalità migliore rientra anche il confronto con gli altri individui o l'incentivo conveniente per i propri risultati desiderati.
L'egocentrismo è invece proprio la caratteristica che ha Lo Stato, cioè la sua presunta superiorità etica per cui si sente autorizzato a prescindere a decidere cosa è bene e cosa è male, cosa è degno di protezione e cosa no, quali comportamenti sono lodevoli e quali deplorevoli.
- etceteraLv 79 years ago
Per condurre propriamente l' analisi logico razionale che chiedi non ha importanza l' accordo delle definizioni che hai dato con la "realtà dei fatti" perché il giudizio di realtà è dato da dei presupposti già fissati su cosa si debba intendere per reale, quanto dalla verifica che le definizioni date non siano in sé contraddittorie o tra loro contraddittorie se prese insieme come presupposti di sistema.
Allora tu definisci il mercato come luogo di produzione e scambio di beni e servizi (io mi sarei limitato allo scambio, ma non ha importanza, puoi definirlo come credi), dunque un luogo di interazione in quanto produrre e scambiare beni e servizi implica certamente interagire socialmente tra individui. D' atra parte definisci la politica come le regole etiche che governano l' interagire individuale in una società . Questo implica che la politica esprima regole etiche anche sul mercato che è luogo di interazione sociale, non può essere da esso tenuta separata, altrimenti ti contraddici. Poi definisci la libertà come diritto di poter agire razionalmente senza restrizioni. Ma quel razionalmente non è già una restrizione? Perché, ci si potrebbe chiedere, se posso agire senza restrizioni devo agire razionalmente o addirittura economicamente, ove l' economia esprime delle regole che per forza di cose sono restrizioni? Se a me commerciante risulta conveniente derubare il cliente e poi scappare a mettere al sicuro il bottino prima che se ne accorga, per quale motivo razionale non dovrei farlo? Se ho successo nel furto è il mio successo che giustifica pienamente il mio atto.
Nota che non è una mera critica formale, le contraddizioni rappresentano la debolezza di un sistema, i bachi che lo minano alla base e impediscono fin dall' inizio di ottenere quello che si spera, ossia una società prospera. Poi ancora bisognerebbe capire in cosa consista l' interesse egocentrico razionale, in cosa si distingue da quello irrazionale? Non possiamo valutarlo a posteriori come fa Dawkins nella sua teoria biologica culturale del gene egoista per la quale qualsiasi cosa accada rappresenta un successo evolutivo altrimenti non sarebbe accaduta, questa è un' idea futile che va bene per tutto e il contrario di tutto.
Infine dici che la politica non ha come fine la crescita del mercato, ma il compito morale di proteggere la libertà individuale, quindi il diritto di interagire razionalmente (ma a questo punto con restrizioni quanto mai necessarie per garantire la razionalità di interazione) e in ultima analisi, per forza di cose, di progettare anche il mercato che è il luogo in cui si producono e si scambiano beni e servizi, dunque un luogo di interazione individuale e sociale. Dico progettare perché non ha senso pensare la politica come una specie di vigile urbano che va sulla pubblica piazza a emettere a posteriori multe e sanzioni contro chi non si dimostra per innata incapacità sufficientemente razionale e che come ogni vigile urbano può venire corrotto dal commerciante furbo o peggio ancora spingere i commercianti a farsi furbi sfruttando le loro possibilità corruttive ma al contrario come un progetto fondato sulla capacità ragionevole di convivere insieme e dunque di interagire in modo proficuo per tutti, per l' intero contesto sociale. Senza questa responsabilizzazione sociale (perché la libertà è responsabilità prima di essere diritto), senza questo sentimento del bene comune da tutelare e sviluppare da parte di tutti, il mercato crolla inevitabilmente, si polverizza e a poco serve poi chiamare il vigile urbano a difenderci da ladri e truffatori, perché il vigile urbano troverà molto più conveniente per i suoi interesse allearsi proprio con quei ladri e truffatori e difendere loro anziché il bene comune, come è sempre accaduto da che mondo è mondo laddove non si capisce il significato dell' interagire insieme cooperando anche per scambiarsi beni e servizi.
PS non mi pare di aver mai detto che l' uomo sia incapace di produttività o creatività , anzi ho detto l' esatto contrario, ho detto che la natura dell' uomo è culturale. Ma il punto è porre questa produttività e creatività come base per convivere insieme godendo insieme di essa, non per accumulare ricchezza per se stessi producendo miseria per tutti gli altri, perché allora questa stessa ricchezza è solo miseria anche per chi è ritenuto ricco.
- ?Lv 79 years ago
siamo nel paese dove é stato dato tutto il potere al pi ricco.
in italia la parola etica non esiste piu
- 9 years ago
chi ha mai usato la parola ETICA?
Rigore, crescita, equità .
I cittadini sono stati sostituiti dal capitale.
Source(s): cervello