Brick

I lividi che spoglio mostrando

il nostro coraggio, sono come

i brividi del foglio quando

l’inchiostro fa contatto.

Divora paranoie,

rigurgita attenzioni.

“Si” Ora sparatorie,

di chi comunica emozioni.

Le Munizioni come pillole,

trafiggono di colpi la gola.

Degustazioni con le briciole

“fra” fingono ogni volta.

l’anima penzola

in un corda di depressione,

La scatola cranica medita e

scorda ogni trasmissione.

Ammetto, Reprimo il primo re,

che comanda il popolo.

Ha detto “Deprimo e uccido man,

chi domanda obolo.”

Percepisco la rabbia,

di chi si disprezza e rifiuta,

come il basilisco in gabbia

che si specchia con medusa

Si schiera contro le rabbie nobili

dei castelli bruciati,

Ora che la schiena fa da sabbie mobili

ai coltelli conficcati

Resto tra miraggi abissali,

Perso in viaggi temporali,

Adesso ostaggi di sti mali in un

Universo di disagi.

Rubiamo anime al diavolo

per vendere il suo interno.

Fumiamo lacrime in un angolo

per spegnere l'inferno.

Incendio di anime incoscienti,

in un silenzio con lacrime innocenti,

Licenzio il diamine in frammenti,

dentro acide correnti

Siamo intimi depressi,

infimi in noi stessi,

crimini riflessi in specchi

dove ne elimini i difetti.

Detestiamo il colto tra la gente,

parla di vite senza limiti,

Restiamo sotto le coperte

cucite con sti incubi.

Il soliloquio con me stesso è

un denso turpiloquio.

Un colloquio con un depresso

pieno di dubbi e odio