Blue Moon

Naturalmente la cosa cambia da persona a persona, ma... Come è più opportuno cominciare un discorso quando l'interlocutore non si conosce bene, con quali argomenti?

La borsa è azzurra, ho provato a sbiadirla con il sapone per i piatti e una spugna, ma non se n'è ancora andata... C'è un altro modo??

uguali, di anno in anno, per tutte le università italiane? O cambiano nelle varie città o regioni? Vorrei insomma sapere se si trovano ovunque le stesse materie o no, nel senso che cambiano nell'ordine, perchè mi sembra chiaro che siano le stesse, vero?

Grazie in anticipo!

PS: sono ben accetti anche link in cui si trovano gli elenchi delle materie!

Ho 18 anni e non ho ancora finito le superiori, ma penso molto al mio futuro.

Ho sentito parlare di "mini-lauree", cioè queste lauree triennali di cui parlo, che consentono di trovare un lavoro prima rispetto alla laurea vera e propria in medicina e in più la specializzazione.

Inoltre mi hanno parlato di "corsi paramedici", ma questi corsi corrispondono alle lauree triennali o sono una cosa diversa?

Ho 18 anni e non ho ancora finito le superiori, ma penso molto al mio futuro.

Ho sentito parlare di "mini-lauree", cioè queste lauree triennali di cui parlo, che consentono di trovare un lavoro prima rispetto alla laurea vera e propria in medicina e in più la specializzazione.

Inoltre mi hanno parlato di "corsi paramedici", ma questi corsi corrispondono alle lauree triennali o sono una cosa diversa?

Oppure sono veri entrambi i detti, o tutte e due falsi, quindi la verità è che dipende dalle circostanze e dalla persona che agisce?

Come la pensate voi?

Mi basterebbe dimenticare ciò che è stato e che ho vissuto, in modo che il mio spirito possa vagabondare libero, correre lontano, in modo che io possa essere felice.

Mi basterebbe avere un animo duro come un diamante per non soffrire per alcun motivo al mondo, senza cambiare niente della mia vita.

Ma l'anima non sempre è un diamante, la mia assomiglia troppe volte a un velo di seta, leggerissimo e trasparente, chiunque potrebbe calpestarlo, qualsiasi raggio di luce potrebbe decidere di attraversarlo, qualunque cosa potrebbe stracciarlo, anche uno sguardo e anche un ricordo.

A volte ho la sensazione di andare contro corrente, che io non riesca a stare al passo col presente, forse è per questo che non mi piace niente di attuale e per questo mi sento a disagio e non oso alzare lo sguardo per scrutare il mio futuro.

Il tempo ed un'anima troppo sensibile: come conciliare le due cose, con quale incantesimo, stratagemma o con che altro posso fare i conti con l'avvenire?

Sono stata da sempre affascinata dalla filosofia classica ed è proprio questa una domanda che mi pongo a proposito dell'arte, un concetto che ha in sè del filosofico.

Ebbene, Platone condanna l'arte, per lui è l'imitazione di un'imitazione, infatti la stessa realtà sensibile è per lui imitazione delle idee, quindi l'arte ci allontana dalla verità e dal più alto grado di conoscenza che coincide con l'intelligenza filosofica, con la visione delle idee-valori.

Ma Aristotele, che anche ha fatto delle riflessioni sull'estetica, la pensava diversamente: l'arte non ci allontana dalla realtà, anzi ci avvicina ad essa; nonostante non abbia come oggetto il vero, ma il verosimile (voglio dire qualcosa che può essere esistita o avvenuta), è anche vero secondo la sua teoria che accostandoci ad un'opera d'arte possiamo scoprire degli elementi della realtà che non avevamo colto prima.

Ma cosa ne pensate voi, che idea vi siete fatti a riguardo?

In realtà mi riferisco in modo particolare a quando si è innamorati: si ha una specie di paura o imbarazzo a confidare anche al migliore amico o amica i propri sentimenti verso una persona, quasi come fosse una cosa scandalosa agli occhi degli altri, quando invece si tratta solo di qualcosa di tenero ed estremamente dolce, un'esperienza che tutti possono benissimo provare o quantomeno comprendere, una cosa del tutto normale.

Per non parlare di sostenere uno sguardo della persona in questione di cui si è così affascinati, o scambiarci due parole senza crearsi problemi o complessi assurdi; parlo così perchè non è che io sia poi così estroversa...

Capisco che sarà la preoccupazione di piacere, oppure è l'emozione ad incrementare l'insicurezza e l'impaccio, o ancora la timidezza o chiamatela come volete.

Ma se tutti noi siamo esseri umani, e tutti possiamo provare queste cose, e addirittura siamo anche in grado di capire lo stato d'animo di chi è innamorato, perchè vergognarci di rivelare ciò che sentiamo noi quando lo siamo, perchè ci sembra che non siamo mai liberi di farlo?

Mi piacerebbe ricevere delle risposte chiare e serie, vi ringrazio tantissimo anticipatamente.

Ho l'impressione che dinanzi a queste persone o vogliamo mostrare il meglio di noi, o vogliamo essergli simpatici...Ma perchè mai, se non ci interessa di loro e se possibilmente neanche li vedremo più? Non possono il nostro istinto e la nostra naturalezza ad avere la meglio sul nostro "senso civico", per una volta? Davvero non riusciamo ad essere noi stessi e a mostrare ogni lato della nostra personalità senza alcun timore?

Quale significato nascosto si cela dietro ai nostri atteggiamenti, che sembrano così ben studiati e precisi, quando invece a volte li abbiamo senza ben capirne il motivo?