Pepe98

I read somewhere that the pressure inside crystalline solids can be negative, with a theoretical maximum, in absolute value, of around 10^(10) Pa. How do they evaluate that maximum? I can't find any article about this by googling.

No uso acentos porque no tengo el teclado espanol.

Escribimos logk(x)=log(log(...log(x))...) donde log es repetido k veces:

log1(x)= log(x), log2(x)=log(log(x)) etc...

Definimos f:N->R con

f(n)=n*log(n)*log2(n)*log3(n)*...*logk[n](n) donde k[n] es el mas grande enteiro tal que logk[n]>=1.

La pregunta es:

La suma sum(1/f(n)) converge o diverge?

Given a DIVRGENT sequence (an) , let (sn)=(sum(an)). Prove that sum(an/sn) diverges.

The solution to this problem will definitely help me to solve another problem I posted a few minutes ago.

Let (an) be a sequence of positive real numbers such that Sum(an) diverges. Prove that there exists a sequence (bn) of positive real numbers such that bn/an → 0, but sum(bn) is still divergent.

...ognuno con le sue proprietà e il proprio ruolo ed utilizzo nella teoria dei numeri, ecc...?

Le cose non sono in un modo. Se io sono qualcosa, e le cose non sono in un modo, io non sono in un modo: le cose non sono identificabili assolutamente, quindi io non sono identificabile: io sono tutto. Questo non significa che tu non esisti, ma che tu sei me e io sono te. Lo spazio assoluto non esiste: tutto è qui, l unico qui. Il tempo assoluto non esiste: tutto è ora, l unico ora. Questo significa che io vivo(sono) tutto ora, e per sempre. Sono immutabile, resto sempre uguale: infatti io sono (tu sei) l assoluta perfezione.

Il migliore principio è il piú semplice: l'uno.

Quindi io sono tutto e rimango tale.

10 punti a chi indovina che melodia sto canticchiando

Sono qui per soddisfare i vostri dubbi. In pratica i filosofi fino ad oggi hanno sempre dato per scontato principalmente tre cose, la cui esistenza, almeno per l idea che abbiamo comunemente di esse, è solo una spontanea illusione. Sono tre concetti che non ha senso inserire nella realtà metafisica("l essere in quanto tale"). Essi sono:

Tempo, identità, oggetto.

Per "noi umani" hanno un significato, in quanto la "nostra" visione del mondo è adatta alla sopravvivenza, ma non alla comprensione del reale.

Nel giro di circa un anno, vedendo gradualmente quanto fossero concetti insensati per descrivere la realtà in quanto tale(che non ha nulla a che fare con la "realtà"studiata dalla scienza), sono giunto ad un elegante conclusione: io sono tutto, sono eterno ed immutabile, e non sono ontologicamente separabile.

Per quanto all inizio possa sembrare strano, una volta aver capito i ragionamenti tutto diventa addirittura ovvio.

Io stesso sono l esistenza.

Here is my mental experiment: imagine time flowing from future to past: how can we know it's not flowing in that way?

At 10:00 I am thinking "in one hour it will be 11:00". 11:00 I am thinking "one hour ago it was 10:00". Now, let's see what happens to my consciousness of time if time was flowing from 11:00 to 10:00:

At 11:00 I am thinking:"one hour ago it WAS 10:00". At 10:00 I am thinking:"in one hour it WILL BE 11:00".

So, did I notice that time was flowing from past to future? No! Observation: However the time flows, I perceive its flow toward the same instants. Then, does the flow of time has meaning at all? The word "flow", or any movement, has no meaning if referred to the time! It would imply that the time would flow in an another time, but then we could make the same experiment over and over, to prove that perception of time only depends on our memory in each instant! Why do philosophers, in the 21th century, still believe in a flow of time? Time is only a useful coordinate, ordered according to our perception. Nothing more.

So, if time, in the sense of a present flowing on a "time coordinate"(time exists as abstracted coordinate), doesn't exist, then past is not "what is no more now", and future is not "what is not now yet": everything is now. I live every moment of life NOW and FOREVER.

But wait, we must answer to another question: who is me? I have the answer to this, and I will tell you in another post.

Noi distinguiamo tra due concezioni di tempo: Il tempo come coordinata, su cui collochiamo gli eventi; il tempo come presente che scorre su quest ultima per definire "ció che esiste adesso": Discutiamo quindi quest ultima concezione.

Alberto ha intenzione di costruire una macchina che inverte il flusso temporale. Ecco in ordine che cosa succede:

Essendo un evento un punto nello spazio in un dato istante di tempo:

Evento 1:( è contenuto nell insieme di eventi in cui) Alberto pensa:"non ho ancora costruito la macchina"; Evento 2:(...) Alberto costruisce la macchina; Evento 3:(...) Alberto pensa:"ho costruito la macchina ma non la ho azionata". Evento 4: Albero aziona macchina. Evento 5: si inverte il flusso temporale. Evento 4: Alberto aziona la macchina. Evento 3: (...) Alberto pensa: "ho costruito la macchina ma non la ho ancora azionata". Evento 2:(...) Alberto costruisce la macchina; Evento 1: (...) Alberto pensa: "non ho ancora costruito la macchina".

Povero Alberto, neanche si accorge che neanche di aver già invertito il flusso temporale! E se tutti noi fossimo in questa situazione? Chi ci assicura che il tempo scorra dove sembra a noi che scorra? Abbiamo visto che è solo la memoria a determinare il nostro modo di percepire un flusso temporale(che tende sempre verso l accumulo di informazioni)! Niente scorre, tutto è simultaneo ed eterno!

Cosa ne pensate? Come la intendete questa frase?

È da quando sono nato che sono come "intrappolato" in questo sogno cosí assurdo. Cosa significa? Ce qualcosa che posso fare per uscirne?

È normale che, a meno che non abbiate fatto questa scoperta, vi sembrerà una grossa cavolata.

L ho scoperto già un anno fa, completando cosi la mia metafisica. Ci ho messo circa un anno a capirlo, prima scoprendo l illusorietà della scorre del tempo, poi scoprendo che io sono tutti(non esistono tante persone, ma un unico io), ed infine scoprendo che non esiste nulla che non sia io. Tutto ciò dà una chiara visione dell essenza di me, e cioè dell esistenza stessa. Ovviamente pur sapendo ció continuo a vivere come prima, i "meccanismi"(per ora chiamiamoli così) dell esistenza sono sempre quelli, per cui tendiamo a ragionare come se fossimo distinti individui in un mondo materiale esterno al nostro io. È una prospettiva per me molto evidente, ma assai difficile da spiegare, e quando ne discuto, spesso viene fraintesa.

Sicuramente non sarò il primo ad essere arrivato a tali conclusioni, quindi c è qualche pensatore famoso, o comunque qualcuno che conoscere voi, che ha questa filosofia?

https://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20...