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andreaqi asked in Scienze socialiSociologia · 1 decade ago

Vi sentite nomadi o stanziali?

E nel caso la vostra vita fosse in contraddizione con il vostro sentire, cosa vi impedisce di fermarvi o partire?

Domanda ispirata da una riflessione recente con amici.

Io ho viaggiato in oltre 60 paesi e vissuto più o meno stabilmente in 5

Pochi mesi fà sono rientrato da un decennale periodo in Asia e incontro qualche difficoltà di adattamento all'Italia che ho trovato.

Mi chiedevo se ciò fosse dovuto a un'effettiva differenza rispetto all'Italia che ricordavo o alle tipiche aspettative deformate dell'emigrante di ritorno

Altri però pensano che la principale linea di demarcazione tra stile di vita stia tra il tipo nomade e il tipo stanziale (il pastore e il coltivatore, il viaggiatore e l'amante del club med, vedete voi).

Certo, l'essere in luoghi in capo al mondo mi dà una sensazione immensa (sebbene in parte fittizia) di libertà, mentre l'esser qui (in un bel posto e con molti amici) comincia a starmi stretto.

Update:

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ANNE:

un grande arricchimento anche per il bimbo o la bimba in arrivo ! Auguri a te e tuo marito

ANTO:

I cinesi dicono che, essendo dell'anno del coniglio, ho bisogno di tante tane o di una tana con tanti accessi :-) Peraltro, la compagna giusta l'ho trovata, ma da questo punto di vista è peggio di me. Ha vissuto in sei paesi e ogni tanto sparisce con lo zaino in zone sperdute della Cina (o dell'India, o altrove) per un paio di mesi. Io sono un viaggiatore molto più pigro e amante delle comodità. Grazie per la tua risposta

Update 2:

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MARA M,

assolutamente non banale: il tuo punto di vista è comprensibilissimo. Anche tu però sembri a metà strada, essendo legata più a luoghi del cuore che a un concetto nazionale: legata a quelli che ami e ai tuoi posti. Anche io mi sento legato in modo quasi fisico ad alcuni luoghi (un esempio è la Valmalenco vicino a Sondrio). Ma spesso anzichè provare nostalgia (nel senso etimologico greco “nóstos” e “álgos” ovvero ritorno e sofferenza) provo più quello che i tedeschi definiscono “Sehnsucht” (Dio, che precisi che sono) ovvero il desiderio di ciò che è assente: ovvero luoghi ma anche eventi o persone

ROBY:

vero ! Vedessi il mio passaporto.... me ne serve uno all'anno ormai

Update 3:

BLINKY:

vero , ma “casa” possono essere luoghi diversi, dove hai vissuto, lasciato e puoi ritrovare esperienze e affetti, ma che non sono esattamente l'origine del tuo percorso. Per esperienza, ritengo tu abbia ragione nel conservare un poco di sospetto in coloro I quali si definiscono troppo facilmente cittadini del mondo: a volte sono solo dei sociopatici.

Non è la sonnacchiosa provincia a preoccuparmi: esiste ovunque

Mi mette a disagio lo straniamento culturale che ho provato: troppe cose sono cambiate nel tessuto sociale nell'ultima dozzina d'anni, e per quanto io possa aver guardato al passato con occhiali deformanti (in meglio) trovo che i cambiamenti sono stati generalmente negativi. Il degrado culturale è scioccante, e un egocentrismo torvo e ignorante (che peraltro esiste ovunque ed è sempre esistito) sembra ormai un valore positivo e accettato, mentre prima era qualcosa di cui vergognarsi

5 Answers

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  • blinky
    Lv 6
    1 decade ago
    Favorite Answer

    Se devo guardare con onestà alla vita che ho fatto sin ora e a quella che probabilmente mi aspetta, anche se non si può mai dire, non posso che risponderti "stanziale". Al di là di quanto è stato, ho sempre ritenuto importante il poter riconoscere un posto come 'casa', saperne le strade, conoscerne i volti, amarlo e odiarlo nella tipica miscela di sentimenti che il luogo dove vivi ti porta a esprimeree. Ho sempre guardato con un misto di sospetto e di invidia a coloro che si definiscono cittadini del mondo e non hanno nessun porto base. A volte, però, non ti nascondo che mi piacerebbe fare una valigia e comprare un biglietto di sola andata, azzerare tutto e ricominciare da capo, cancellare definitivamente tutto ciò che della mia terra mi fa soffrire.

    Quanto al tuo ritorno, non so esattamente cosa ti metta a disagio..E' intuibile che tornando da una metropoli all'avanguardia alla nostra sonnacchiosa e retrograda provincia qualcosa possa andar stretto, ma non so se è solo questo. In merito a questi dieci anni, io, pur rimanendo qua e osservando l'Italia da una realtà marginale isolana e isolata, posso dirti che è cambiato di tutto, e quasi sempre in peggio.Molto più che tra l'89 e il 99. Per la prima volta dopo il dopoguerra l'illusione di benessere perenne che gli abitanti di questo paese hanno sempre avuto sta venendo meno. La gente teme per il lavoro, per i risparmi...I servizi diventano sempre più scadenti ed è in atto un impoverimento sociale, visibilissimo dalle trasmissioni televisive, che fa semplicemente rabbrividire. Come se non bastasse, uno dei punti cardine della società italiana, la famiglia, in questo momento è in balia dei marosi. Sarò pessimista, ma non è un buon momento per fare rientro in Italia...

  • io mi sento nomade...se vedessi i cambiamenti di residenza che ho sulla patente capiresti perchè....

  • Mara M
    Lv 6
    1 decade ago

    se dico "metà e metà" sono banale?

    ti dirò, amo viaggiare, forse più di ogni altra cosa, perché l'emozione, l'eccitazione, l'adrenalina che mi dà la dimensione del viaggio (e a volte anche solo il pensiero del viaggio e della scoperto di un posto nuovo) sono uniche...

    e tuttavia sono felice di tornare qui, dove sono ora, o quantomeno nei paraggi, sia per le persone che ho qui e da cui non vorrei separarmi per troppo tempo, che per un attaccamento a questa terra, a questa regione, e a questo stile di vita, di cui spesso magari mi lamento ma in cui alla fine mi ci ritrovo.

    questo è quello che penso ora, non escludo che un domani cambierò idea e mi sentirò più nomade e avrò voglia di andarmene, oppure che sarà la vita a portarmi altrove per motivi diversi...ma credo sinceramente che molti emigranti portino con sé una buona dose di malinconia e nostalgia...e credo che io farei parte di questa categoria...

  • 1 decade ago

    io purtroppo ho lasciato casa mia solo durante le vacanze estive, quindi per periodi brevissimi..;-) tu sei fortunato ad avere la possibilità di viaggiare così tanto e anche di poterti trattenere in un luogo a tua scelta... non penso che tu non stia bene vicino ai tuoi cari o ai tuoi amici, o almeno lo ritengo molto difficile, semplicemente potresti essere una persona che ha voglia di muoversi e ogni tanto tornare nella "tana" dove tanto sa che c'è chi attende il suo ritorno.. hai sicuramente appreso abitudini diverse dalle nostre ed è normale che tu ora ti senta a disagio. ma se vuoi allontanarti da casa fallo, i tuoi cari e amici avranno capito che non sei un tipo sedentario, come dici tu.. magari un giorno, se non hai ancora trovato una donna giusta per te, quando la troverai in uno dei tanti paesi che girerai, capirai che quello è il posto in cui dovrai fermarti!! e non ti sentirai mai stretto e senza libertà!!

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  • Anonymous
    1 decade ago

    Decisamente nomade...

    Ho iniziato a girare il mondo a 13 anni e non ho mai smesso...

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