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andreaqi

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Arenato sulle spiaggie della Cina da un'ondata migratoria inversa, dopo aver visitato una settantina di paesi. Di recente ho cercato di ammarare nuovamente in Italia ma il tentativo è stato di breve durata. Ora, dopo Shanghai e Hong Kong, a Guangzhou. Viaggi e libri le mie passioni; industria pesante il mio lavoro.

  • Caso Snowden: cosa intende dire il giornalista del Guardian Glenn Greenwald ?

    Quando afferma (Reuters, AP, ieri) "Il governo degli USA dovreebbe starsene in ginocchio ogni giorno pregandoe affinché non succeda nulla a Snowden, perché, se gli capiterà qualcosa, tutte le informazioni saranno rivelate e questo potrebbe diventare il loro incubo peggiore "

    Cosa c'è, secondo voi, di potenzialmente così pericoloso nei documenti di Snowden (in fondo tutti sapevano che la NSA spia il resto del mondo in ogni modo possibile)?

    Tanto da costringere gli USA ad accorciare il guinzaglio ai propri alleati e da forzarli a incidenti diplomatici gravi pur di mettere le mani sul loro ex contractor?

    4 AnswersPolitica e governo - Altro8 years ago
  • Può una ragazzina di 16 anni insegnare al mondo il coraggio?

    Ho sentito per intiero il discorso di Malala Yousafzai, una 16enne pakistana alla quale i Taliban , quando aveva 14 anni, spararono in testa per ribadire la loro... contrarietà all'educazione femminile.

    Malala si salvò.

    Poiché la giornata per l'educazione delle Nazioni Unite coincideva con il 16 esimo compleanno di Malala, Ban Ki Mun e Cameron lhanno invitata a tenere un breve discorso durante una sessione speciale.

    Questa ragazzina, piccola e apparentemente fragile, nata in una modesta famiglia Pashtun nella valle di Swat ha fatto un discorso di una forza inaudita, sia in termini di contenuti che di modi. A livello di un Martin Luther King o di un Gandhi

    Nei link potete trovare il filmato: il discorso va più ascoltato che letto ,

    Cosa ne pensate e perché non mi sembra di trovare 14-16 enni così lucidi da noi 8o almeno su yahoo answers?

    5 AnswersOrganizzazioni internazionali8 years ago
  • Perché l'Italia sta spendendo milioni di Euro per una base militare a Djibouti ? e perché non se ne parla?

    Sono iniziati i primi pagamenti in materiale militare, seguirà il cash) per la nuova base militare italiana a Djibouti.

    La base sorgerà non lontano dall'aereoporto e nei pressi della base francese. I soli diritti di concessione sono stati valutati 30 milioni di Euro (per i primi due anni: l'accordo è rinnovabile) . Bisognerà poi costruire la base, metterci del personale, attrezzarla, e ci saranno i costi di gestione: che ovviamente verranno scaricati sui contributi allo sviluppo (perché ovviamente le nostre strutture militari all'estero sono solo "umanitarie")

    Perché spendere questi soldi? e quale sarebbe lo scopo di questa base, visto che le operazioni anti-pirateria sono già gestite attraverso l'uso della base americana (Camp Lamarque) per la quale concorriamo al sostenimento?

    Le uniche altre attività in zona sono le missioni dei droni americani.

    O forse la vicinanza con Somalia ed Etiopia ci attrae, come ai tempi in cui (negli anni 30) avevamo una base militare locale?

    4 AnswersPolitica e governo - Altro8 years ago
  • Le “democrazie occidentali” garanti del diritto interno e internazionale gettano la maschera per così poco?

    Si moltiplicano i casi in cui le cosiddette democrazie occidentali non mostrano più alcun ritegno e gettano la maschera anche per questioni, in fondo, di poco conto

    esempi:

    1- Francia, Portogallo vietano il sorvolo dello spazio aereo, senza motivazioni plausibili, al volo ufficiale del presidente della Bolivia Morales, al ritorno da un viaggio ufficiale in Russia. Volo e rotta erano annunciati, non vi sono questioni diplomatiche aperte tra questi paesi

    Gravissima infrazione del diritto internazionale

    2- Austria trattiene illegalmente e perquisisce lo stesso volo senza mandato, dimenticandosi che, in quanto volo ufficiale gode di diritti diplomatici: è insomma territorio straniero in cieli internazionali e costretto a uno scalo d'emergenza

    Altra gravissima infrazione al diritto internazionale

    I due episodi sono legati a una richiesta non ufficiale degli USA per cercare di bloccare l'eventuale spostamento di Snowden (che non è un ricercato internazionale, non esiste un mandato Interpol, non esistono richieste formali d'estradizione, non ha commesso alcun reato nei paesi sopra indicati)

    3) Italia: Il consiglio della difesa e il presidente della Repubblica (maiuscole e minuscole non casuali) dicono che non spetta al parlamento decidere sull'eventuale acquisto degli F35 dando un indirizzo diretto all'esecutivo su come debba agire: I militari dovrebbero OBBEDIRE e non INDIRIZZARE

    4) Gli USA appoggiano disperati l'integralista Morsi, UE e USA proteggono Erdogan in Turchia: a nessuno di loro interessa veramente la democrazia 8e il diritto in questi paesi. Gli USA aprono trattative dirette con i taliban nella nuova rappresentanza di doha (dando un indiretto riconoscimento all' “Emirato”, contro le esplicite richieste del governo afghano

    Insomma:

    real politik portata all'estremo o abbandono dell'ipocrisia e delle formalità, così poco di moda oggi?

    e

    vale loro la pena di mostrare il vero volto del servilismo, per questioni in fondo di così poco conto?

    5 AnswersPolitica e governo - Altro8 years ago
  • UE toglie il veto alla vendita di armi agli oppositori siriani. Nessun giornale lo cita. Perché?

    Mentre la guerra civile siriana si estende pericolosamente ai paesi vicini - Razzi degli "oppositori" verso il Libano in risposta alle prese di posizione di Hezbollah, continui piccoli scontri al confine con la Turchia, il recente bombardamento di Israele nei pressi di Damasco- e in una situazione che dire poco chiara è riduttivo - Chi ha usato armi chimiche? chi c'è dietro agli oppositori? quali sono gli interessi sauditi e israeliani in funzione anti iraniana?- I ministri degli esteri dell'UE decidono , su pressioni inglesi e francesi, di togliere il bando alla vendita di armi a non meglio precisati oppositori.

    Allineamento agli interessi USA o voglia di partecipare al business della guerra? E perché i giornali in Italia non ne fanno cenno? Non eravamo, costituzionalmente, un paese che rifiuta la guerra come metodo di risoluzione dei conflitti? O all'Italia, troppo presa a guardarsi l'ombelico, il resto del mondo e i pericoli di una guerra generalizzata nel Mediterraneo non interessano?

    3 AnswersOrganizzazioni internazionali8 years ago
  • Il narcisismo egocentrico può essere considerato un elemento peggiorativo della crisi in Italia?

    Potrebbe insomma quel narcisismo che ormai è lo “spirito guida” dei singoli nelle società sviluppate, creato come utensile del consumismo, rendere la crisi economica e politica del nostro Paese ancora più grave e prolungata perché vi aggiunge una crisi etica?

    Ho letto un articolo interessante su Newsweek/ Daily beast che ne parla a proposito dell'America: ma se spostassimo un po' in avanti I tempi, non sembrerebbe una buona descrizione di alcuni nostri problemi?

    Mi spiego meglio: l'esempio dei nostri politici, degli operatori economici, i valori trasmessi dalla pubblicità (Io valgo) e in genere dai media, tendono tutti al puro egocentrismo, al bene/benessere del sé anziché della società, al vedere la realtà nei termin di “quanto mi puo' servire”. Nessuna paese, nessuna società, nessun gruppo è mai uscito da una crisi senza valori più alti, comuni e condivisi (giusti o sbagliati che fossero). Questo esempio è attecchito e valori alti (quelli... per I quali valga la pena” mi sembrano mancare miseramente in Italia, oggi, e forse ovunque

    Cosa ne pensate? (link dell'articolo qui sotto)

    1 AnswerSociologia10 years ago
  • Cosa cercate dal vostro lavoro? Posizione e stipendio sono sufficienti?

    Scuse sentite per la domanda a chi il lavoro lo sta cercando, a chi è precario e/o sottopagato.

    Spiegazione: Grazie a una buona dose di fortuna e a un po’ di fatica ho raggiunto una posizione professionale e uno stipendio soddisfacenti.

    Il lavoro però occupa una gran parte della mia vita: Lunghissime giornate lavorative (12 ore in media), vacanze e week end quasi inesistenti, o comunque interrotti dal lavoro. Tutto questo per fare arricchire gli shareholders, facendogli spendere il meno possibile.

    Da un lato quindi ho venduto il mio tempo come lavoro e pluslavoro; dall’altro sento con forza una mancanza di valore etico nel risultato del mio lavoro (plusvalore per gli azionisti, e basta).

    Quanto conta per voi il risultato sociale del vostro lavoro (un medico che cura, un ricercatore che scopre qualcosa di utile) rispetto a stipendio e posizione?

    Domanda di riserva:

    C'è qualcuno che sia riuscito a mettere a frutto le sue competenze professionali passando da un settore profit a , chesso’, un lavoro per una ONG internazionale?

    4 AnswersScienze sociali - Altro1 decade ago
  • Emigrati in lombardia da tanti anni. Potremo mai definirci padani o siamo comunque immigrati?

    E perché non ci interessa?

    La mia famiglia immigrò in lombardia molti anni fà. Alcuni contribuirono allo sviluppo di questa regione in modo sensibile (anche se non sempre legale). Potremo mai considerarci padani o resteremo sempre immigrati?

    Dobbiamo integrarci alla cultura oggi dominante o constatare che anche noi abbiamo dato un contributo alla cultura locale?

    Domanda per tutti i leghisti in particolare, ma aperta a tutti

    8 AnswersImmigrazione1 decade ago
  • Hacktivism, esiste in Italia? e dove?

    Nel mondo è abbastanza diffuso l' hacktivism: ovvero l'uso di competenze.... ehm... particolari della rete e delle macchine per fini di attivismo sociale.

    Mi spiego con qualche esempio:

    - Raccolta e pubblicazione di informazioni riservate o taciute dal sistema ufficiale dei media.

    - Uso dell'informazione e comunicazione per combattere ingiustizie e crimini nascosti (aziende che sfruttano bambini o lavoratori sottopagati? Gravi inadempienze di pubbliche amministrazioni ma anche tentativi di limitare la libertà, compreso quella in internet).

    - Uso di internet come medium per azioni di cultural e social jamming - Nei casi più gravi, defacing o attacco a siti criminali o assimilabili che godono di impunità perchè basati altrove (nazisti, pedofili, fanatici, profittatori etc)

    Considerata la triste qualità dei media italiani e la situazione di oligopolio nella proprietà degli stessi (che, passo a passo, si sta trasformando in un monopolio), forse la rete resta l'unico vero spazio per comunicatori con coraggio.

    In Italia non sembra essere così comune, trenne qualche mini esperimento da geek singolo.

    Esiste? Dove? (ovviamente intendo anche un dove virtuale, una traccia, un link)

    2 AnswersInternet - Altro1 decade ago
  • Hacktivism: esiste in Italia ? E dove?

    Nel mondo è abbastanza diffuso l' hacktivism: ovvero l'uso di competenze.... ehm... particolari della rete e delle macchine per fini di attivismo sociale.

    Mi spiego con qualche esempio:

    - Raccolta e pubblicazione di informazioni riservate o taciute dal sistema ufficiale dei media.

    - Uso dell'informazione e comunicazione per combattere ingiustizie e crimini nascosti (aziende che sfruttano bambini o lavoratori sottopagati? Gravi inadempienze di pubbliche amministrazioni ma anche tentativi di limitare la libertà, compreso quella in internet).

    - Uso di internet come medium per azioni di cultural e social jamming - Nei casi più gravi, defacing o attacco a siti criminali o assimilabili che godono di impunità perchè basati altrove (nazisti, pedofili, fanatici, profittatori etc)

    Considerata la triste qualità dei media italiani e la situazione di oligopolio nella proprietà degli stessi (che, passo a passo, si sta trasformando in un monopolio), forse la rete resta l'unico vero spazio per comunicatori con coraggio.

    In Italia non sembra essere così comune, trenne qualche mini esperimento da geek singolo.

    Esiste? Dove? (ovviamente intendo anche un dove virtuale, una traccia, un link)

    2 AnswersCulture e gruppi - Altro1 decade ago
  • Tre ipotesi fantapolitiche. Quale la peggiore?

    Tre ipotesi fantapolitiche. Se una di queste dovesse avverarsi, quale sarebbe secondo voi la peggiore ? Ovviamente, secondo le leggi di Murphy, la peggiore è quella con più probabilità di avverarsi

    Ipotesi 1:

    Appaiono altre testimonianze e foto imbarazzanti, sempre a sfondo nazional-popolare e sessuale. Berlusconi si dimette (attorno al G8)

    Il governo cade, il PDL sembra spaccarsi (vedere le dichiarazioni di Ferrara di oggi, e si va a nuove elezioni, con una sinistra divisa e totalmente impreparata.

    Verso la fine della campagna elettorale, notizia col botto: le foto sarde frono taroccate, Topolanek è un ex agente del KGB con licenza di esibizionismo, la tizia barese ritratta dicendo che le visite a palazzo erano per motivi politico amministrativi e qualcuno l'aveva ricattata minacciando di pubblicare alcune sue vecchie foto. La Brembilla soffre di sindrome di tourette e non ha fatto saluti romani. Il papa elogia la religiosità del duce

    Vittoria del PDL con epurazioni interne. La maggioranza è tale da permettere revisioni della costituzione, B si avvia a essere il presidente di una repubblica presidenziale

    Tutto organizzato da esperti di comunicazione vicini a publitalia

    Ipotesi 2:

    come sopra, cade il governo, ma il paese è di destra. Fini si candida alla guida del Pdl, attirando anche UDC e margheriti , e forse parte dell'IDV stomacata dall'atteggiamento del PD, in un' alleanza in difesa delle istituzioni.

    Sinistra sempre confusa e impreparata, Fini vince le elezioni e si prepara a una successiva candidatura alla presidenza.... di una nuova repubblica presidenziale, perchè nel frattempo Fini ha rinunciato alla maschera di difensore delle istituzioni ed è ritornato il fascistone d'un tempo. Fiore ministro dell'interno

    Ipotesi 3:

    Berlusconi si dimette, come nell'ipotesi 1, si va alle elezioni. Sinistra sempre divisa e impreparata

    Berlusconi spiega il complotto (Murdoch, Soros, D'Alema, le potenze demoplutogiudaicomassoniche e il Dalai Lama)

    Gli italiani lo votano, non perchè gli credano, ma perchè gli piace e perchè sicuramente con un tipo del genere con tutti I poteri lo scialo, il puttanismo, l'evasione , l'irresponsabilità, l'arrivismo diverranno icone di stato, piaceri alla portata di tutti

    Come nell'ipotesi 1, vittoria del PDL con epurazioni interne. La maggioranza è tale da permettere revisioni della costituzione, B si avvia a essere il presidente di una repubblica presidenziale

    14 AnswersPolitica e governo - Altro1 decade ago
  • Torna la GNR? o son camicie brune? cosa fareste se ve li trovaste sotto casa?

    Dal sito di Repubblica, oggi:

    MILANO - Dicono di essere 2.100 in tutta Italia, pronti a indossare una divisa con camicia grigia o kaki, basco con aquila imperiale romana, una fascia nera al braccio con impressa la 'ruota solare' simbolo del nascente Partito nazionalista italiano, che sarà guidato da Gaetano Saia, e pantaloni neri con striscia gialla o grigi. Sono i volontari della Guardia nazionale italiana, pronti a pattugliare le strade 24 ore su 24, affiancando le ronde padane, non appena sarà in vigore il disegno di legge sulla sicurezza.

    Le cosiddette 'ronde nere' - la versione definitiva delle divise è ancora da decidere - sono state presentate questa mattina a Milano, durante un convegno nazionale dell'Msi (Movimento sociale italiano)

    ======================

    NON SOTTO CASA MIA, per favore. Intanto scaldo l'olio bollente nel calderone

    Link con foto : http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/politica/...

    7 AnswersAntropologia1 decade ago
  • Vi sentite nomadi o stanziali?

    E nel caso la vostra vita fosse in contraddizione con il vostro sentire, cosa vi impedisce di fermarvi o partire?

    Domanda ispirata da una riflessione recente con amici.

    Io ho viaggiato in oltre 60 paesi e vissuto più o meno stabilmente in 5

    Pochi mesi fà sono rientrato da un decennale periodo in Asia e incontro qualche difficoltà di adattamento all'Italia che ho trovato.

    Mi chiedevo se ciò fosse dovuto a un'effettiva differenza rispetto all'Italia che ricordavo o alle tipiche aspettative deformate dell'emigrante di ritorno

    Altri però pensano che la principale linea di demarcazione tra stile di vita stia tra il tipo nomade e il tipo stanziale (il pastore e il coltivatore, il viaggiatore e l'amante del club med, vedete voi).

    Certo, l'essere in luoghi in capo al mondo mi dà una sensazione immensa (sebbene in parte fittizia) di libertà, mentre l'esser qui (in un bel posto e con molti amici) comincia a starmi stretto.

    5 AnswersSociologia1 decade ago
  • Totalitarismo in Italia: c'è già o ci stiamo arrivando?

    Gianni Oliva, estrapolando da Hannah Arendt e Raymond Aron, indica 5 punti identificativi dello stato totalitario:

    1.concentrazione del potere in capo ad un'oligarchia inamovibile e politicamente irresponsabile -

    (mio commento: in Italia, I potenti sono parte di una cerchia ristretta e sempre quelli. Politicamente stanno diventando sempre più intoccabili e irresponsabili)

    2.imposizione di una ideologia ufficiale

    (che potrebbe essere quella consumistica liberista, diffusa e sostenuta dai mezzi di comunicazione di massa italiani).

    3.presenza di un partito unico di massa

    (se quanto dice berlusconi fosse vero, un consenso al 75% trasformerebbe il PDL in un partito unico di massa, e I sempre maggiori blocchi elettorali bbasati su percentuali d'entrata, vanno in questa direzione).

    4.controllo delle forze operanti nello Stato (polizia) ed uso del terrore

    (G8 Genova? e prima ancora, Napoli: Il terrore non c'è ancora, ma una polizia più organica al governo che allo Stato già esiste. Il pacchetto sicurezza sembra tanto una prova generale) .

    5.completo controllo della comunicazione e dell'informazione.

    (Qui i commenti nemmeno servono più).

    Insomma: ci siamo già o ci stiamo arrivando?

    In una nota finale: Il termine totalitarismo fu probabilmente coniato da Amendola e poi usato da Sturzo per definire il fascismo nostrano (prima si parlava di assolutismo o tirannia), e il (neo) fascismo è una forte componente dell'attuale governo

    3 AnswersGoverno1 decade ago
  • Perchè temere la multietnicità?

    La storia dell'umanità è una storia di cambiamenti ciclici. Non è mai stata statica.

    I popoli, le società, le culture si incontrano o scontrano in un processo dialettico.

    Questi incontri e scontri producono sintesi che sono mutazioni delle culture originarie: è l'evoluzione, o, se volete, il progresso.

    A volte l'evoluzione è violenta, a volte lenta e pacifica, quasi sempre difficile e spesso dolorosa

    Attraverso questo processo senza ritorno ci siamo evoluti da cavernicoli individuali a membri di società complesse, e le società si sono evolute con noi: In termini di specie abbiamo perso qualcosa, guadagnato qualcosa, ma si tratta comunque di processi inevitabili e irreversibili.

    L'incontro, lo scontro, la sintesi che ne segue, sono inevitabili. Perchè non accettarle cercando di preservare quanto di meglio, di vivo, c'è nel nostro patrimonio culturale, condividendolo con altri, e ricevere dagli altri nuove opportunità e punti di vista?

    Il cambiamento è inevitabile: io ritengo che sopravviverà solo il patrimonio culturale di chi lo capirà. Per nazionalisti e razzisti, rimarrà solo la pattumiera della storia.

    Trovate qualche incongruenza logica in quello che dico? Se si, quale? E quali sono i vostri timori rispetto a teorie evoluzioniste applicate all'etnia e della cultura

    9 AnswersImmigrazione1 decade ago
  • In un ambiente virtuale 3d cosa sono i file .gmf?

    Che programma è stato usato e come potrebbbero essere editati?

    Nel sistema ci sono files di texture (dds, facilmente editabili con direct x o paint.NET), files MAT (anche questi facilmente editabili ) files audio ogg (VideoLAN), le varie immagini 2d in archivi più classici (jpeg, png, bmp), un .pak di shaders, le dll e l'eseguibile

    ma i gmf? riguardano le strutture di mesh o altro?

    2 AnswersProgrammazione e Design1 decade ago
  • Istituzionalizzazione delle ronde "civiche": deriva poujadista o preparazione di un ritorno al feudalesimo ?

    Inizialmente, l'approvazione e istituzionalizzazione delle ronde mi sembrava solo l'ennesima mossa populista (un misto di demagogia, ipocrisia, tentativo di distorsione della realtà: il sistema classico insomma)

    Un'analisi alternativa poteva essere il considerarla un'azione in direzione della continua privatizzazione dei poteri dello stato:

    un tipo di politica che si è rivelato disastroso in altri paesi (gli USA ne sono un esempio recente) e che ormai tutti stanno abbandonando, ma cara e conforme al presidente del consiglio.

    In realtà quali implicazioni pratiche ed effetti a lungo termine (a parte gli ovvi rischi) potrebbe avere?

    1) Le ronde possono essere finanziate da privati (creando un'ovvia dipendenza sella squadraccia dal privato).

    2) Qualcuno ne approfitterà per aumentare il controllo su porzioni di territorio (dalla cosca, al politico locale, dal reazionario all' industriale paranoico).

    3) Le ronde diventeranno più forti sottraendo allo stato il monopolio della forza. Si creeranno centri di forza autonomi e controllati da privati e organizzazioni

    4) Le ronde, crescendo, sconfineranno nel territorio (fisico, politico, di interesse) di altre ronde e inizierà una contrapposizione tra ronde. Fino a che punto si spingerà la contrapposizione?

    5) Si creeranno così piccoli poteri locali e contrapposti, alleanze tra ronde, ronde regionali da cui dipendono sotto ronde provinciali

    dalle quali dipendono sotto sotto ronde comunali, eccetera:

    L'estensione di questo sistema sembra creare una situazione sovrapponibile a quella di un sistema feudale:

    Uno stato non più sovrano ma che controlla attraverso beneficiari di doni, dei vassalli, dei valvassori

    E' dunque (insieme al nuovo crescere di paure, intolleranza, fanatismi religiosi e millenarismi) un ritorno al medioevo? e senza

    nemmeno passare per una crisi creata da disastri naturali o guerre , ma per scelta di pochi?

    10 AnswersPartecipazione civica1 decade ago
  • May censorship, in the long term and unintentionally, foster the development of critical thinking? ?

    I was talking with some Chinese friends about Yahoo Answers .

    I noticed how many answers are given here (in a totally confident way) from people completely uninformed about facts, or just heavily influenced by a single and partial point of view (their preferred TV, preacher, hero or what they perceive as “tour side”t).

    Often they answer following the pattern of “ everyone knows...; you can easily see... ;people cannot... “

    The resulting feeling for me is that of having to do with people who had suffered a serious brainwashing: religious belief used purely as a shield, fanaticism, racism, a desperate trial to identify external enemies or a desperate attempt to identify themselves as an often non-existent, "us" .

    China is a country governed in a dictatorial. Here censorship rules, and the Far East itself, due to Confucian heritage, is a place where people are brought to consider individualism as a negative value. Often people look at themselves as parts (or molecules?) of a social system and not as individuals. Meanwhile I never saw here the same cultural massification.

    I have always found people (in China and nearby) to be rational and reasonable, often more open to diversity. I do not want to say that these are open societies and cultures: Meanwhile, once you break the cultural and language barrier, there is a big surprise.

    It is a surprise, because I felt that even in times of crisis, it should have bee more logical to find critical thinking where there was more free access to information ans less control.

    The response of my Chinese friends was more or less

    "It is wrong, because nobody, here, trusts what s printed on newspapers or stated on TV news of his own party.

    There is only one party.

    No one here trusts the official sources. We are all accustomed to critically interpret the signals coming from the power (the unsaid, what is written between lines, the news behind the half-truths), to check, re-check and find other sources to validate each and every information.

    When a website is unreachable or not working, or a word is not found in a search engine, we always check through proxies and other systems: it became an habit.

    After all, censorship has forced us to critically approach information and to rely on a grass root democratization of information

    On your side, where censorship is often more of an economic than ideological nature (in the hands of interest groups and the corporate world), thus showing often a nicer face, you let your critical sense to fall asleep, not thinking that the enemies of freedom and free information are always present, everywhere. "

    I apologize for the length of my question. Meanwhile what do you think about the above statements?

    4 AnswersOther - Society & Culture1 decade ago
  • La censura può, a lungo termine e involontariamente, favorire lo sviluppo di uno spirito critico? ?

    Parlavo con amici cinesi di Yahoo Answers e di come molte risposte fossero date qui (con assoluta certezza) da persone completamente disinformate dei fatti, ma condizionate fortemente da un unico punto di vista (assorbito via media o in un processo di auto massificazione: tutti la pensano cosi, si sa, tutti sanno che, la gente è stufa...).

    La sensazione conseguente è stata spesso quella di aver a che fare con persone che avevano subito un serio lavaggio del cervello: credo religiosi usati come corazze, fanatismo, razzismo, una disperata identificazione di nemici esterni e un disperato tentativo di identificarsi in un “noi” spesso inesistente, spesso artificioso

    Nonostante la Cina sia un paese governato in modo dittatoriale e dove la censura impera, e nonostante il Far East in se, per retaggio Confuciano, sia un luogo dove le persone sono più portate a considerare l'individualismo un disvalore e a misurare se stessi come parti (molecole?) di un tessuto sociale, NON trovo qui lo stesso fenomeno.

    Ho sempre trovato in Cina posizioni più razionali e ragionate, spesso più aperte alla diversità (una volta superata la prima barriera linguistico culturale: non voglio affermare che queste siano culture e società aperte).

    La cosa mi stupisce perché ritenevo che, anche in periodo di crisi, fosse più logico trovare un vitale spirito critico laddove ci fosse più libertà e minore controllo.

    La risposta degli amici cinesi è stata più o meno

    “Sbagliato: perché qui da noi nessuno si fida delle notizie che appaiono sul giornale/TG della sua parte. Ce ne è di un tipo solo.

    Nessuno si fida delle fonti ufficiali. Ci si è abituati a interpretare criticamente i segnali che provengono dal potere (capire le frasi non dette, le notizie dietro alle mezze verità) ; a controllare e ricontrollare le fonti.

    Quando un sito è oscurato o non funziona, o un termine non si trova in rete, a cercarlo attraverso proxy e altri sistemi; a creare bulletin boards e blogs d'informazione anonimizzati.

    In fondo la censura ci ha obbligati allo spirito critico e alla democratizzazione dal basso dell'informazione.

    Da voi, dove la censura è spesso più di tipo economico (in mano a poteri economici) che ideologico, e quindi presenta spesso una bella faccia, certi della vostra democrazia, avete lasciato addormentare lo spirito critico, non pensando che i nemici della libertà e libera informazione sono sempre presenti, ovunque.”

    Mi scuso per la lunghezza ma:

    Cosa ne pensate?

    6 AnswersGiornalismo e media1 decade ago
  • La censura può, a lungo termine e involontariamente, favorire lo sviluppo di uno spirito critico? ?

    Parlavo con amici cinesi di Yahoo Answers e di come molte risposte fossero date qui (con assoluta certezza) da persone completamente disinformate dei fatti, ma condizionate fortemente da un unico punto di vista (assorbito via media o in un processo di auto massificazione: tutti la pensano cosi, si sa, tutti sanno che, la gente è stufa...).

    La sensazione conseguente è stata spesso quella di aver a che fare con persone che avevano subito un serio lavaggio del cervello: credo religiosi usati come corazze, fanatismo, razzismo, una disperata identificazione di nemici esterni e un disperato tentativo di identificarsi in un “noi” spesso inesistente, spesso artificioso

    Nonostante la Cina sia un paese governato in modo dittatoriale e dove la censura impera, e nonostante il Far East in se, per retaggio Confuciano, sia un luogo dove le persone sono più portate a considerare l'individualismo un disvalore e a misurare se stessi come parti (molecole?) di un tessuto sociale, NON trovo qui lo stesso fenomeno.

    Ho sempre trovato in Cina posizioni più razionali e ragionate, spesso più aperte alla diversità (una volta superata la prima barriera linguistico culturale: non voglio affermare che queste siano culture e società aperte).

    La cosa mi stupisce perché ritenevo che, anche in periodo di crisi, fosse più logico trovare un vitale spirito critico laddove ci fosse più libertà e minore controllo.

    La risposta degli amici cinesi è stata più o meno

    “Sbagliato: perché qui da noi nessuno si fida delle notizie che appaiono sul giornale/TG della sua parte. Ce ne è di un tipo solo.

    Nessuno si fida delle fonti ufficiali. Ci si è abituati a interpretare criticamente i segnali che provengono dal potere (capire le frasi non dette, le notizie dietro alle mezze verità) ; a controllare e ricontrollare le fonti.

    Quando un sito è oscurato o non funziona, o un termine non si trova in rete, a cercarlo attraverso proxy e altri sistemi; a creare bulletin boards e blogs d'informazione anonimizzati.

    In fondo la censura ci ha obbligati allo spirito critico e alla democratizzazione dal basso dell'informazione.

    Da voi, dove la censura è spesso più di tipo economico (in mano a poteri economici) che ideologico, e quindi presenta spesso una bella faccia, certi della vostra democrazia, avete lasciato addormentare lo spirito critico, non pensando che i nemici della libertà e libera informazione sono sempre presenti, ovunque.”

    Mi scuso per la lunghezza ma:

    Cosa ne pensate?

    2 AnswersScienze sociali - Altro1 decade ago