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Cosa cercate dal vostro lavoro? Posizione e stipendio sono sufficienti?

Scuse sentite per la domanda a chi il lavoro lo sta cercando, a chi è precario e/o sottopagato.

Spiegazione: Grazie a una buona dose di fortuna e a un po’ di fatica ho raggiunto una posizione professionale e uno stipendio soddisfacenti.

Il lavoro però occupa una gran parte della mia vita: Lunghissime giornate lavorative (12 ore in media), vacanze e week end quasi inesistenti, o comunque interrotti dal lavoro. Tutto questo per fare arricchire gli shareholders, facendogli spendere il meno possibile.

Da un lato quindi ho venduto il mio tempo come lavoro e pluslavoro; dall’altro sento con forza una mancanza di valore etico nel risultato del mio lavoro (plusvalore per gli azionisti, e basta).

Quanto conta per voi il risultato sociale del vostro lavoro (un medico che cura, un ricercatore che scopre qualcosa di utile) rispetto a stipendio e posizione?

Domanda di riserva:

C'è qualcuno che sia riuscito a mettere a frutto le sue competenze professionali passando da un settore profit a , chesso’, un lavoro per una ONG internazionale?

Update:

Cheldamura il Grande, ammettilo: tu sei un personaggio di un romanzo di Fred Vargas.

4 Answers

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  • Anonymous
    1 decade ago
    Favorite Answer

    Il mio caso è un po' particolare.

    Faccio il metalmeccanico in Francia dall'età di 18 anni (1972). Prima saldatore, poi carpentiere. Costruzioni navali, raffinerie, industrie varie, centrali termiche e nucleari.

    1980 prima crisi e primo licenziamento. Precariato, assunzione, licenziamento, precariato, assunzione e terzo licenziamanto nel 1987. Di nuovo precariato. Contratti interim che durano da un giorno a tre mesi, uno dopo l'altro. "Buchi" sempre più lunghi fino al 1992, anno peggiore nel mio settore. Ne approfitto per studiare. Faccio lo studente operaio per anni. Mi laureo in lingue nel 1996, poi insegnamento precario dell''italiano (e del francese!) d'inverno in scuole pubbliche e private e perfino all'università, cantieri l'estate. La paga da metalmeccanico precario aumenta sempre di più. Il precariato dell'insegnamento pure... Non ci sono più giovani metalmeccanici, manca una generazione. Oggi alterno insegnamento, traduzioni e metalmeccanica. Do anche corsi di cucina italiana ai francesi, che sono ghiotti di un sapere autentico, perché il 99% dei ristoranti "italiani" qui è gestito da gente che non ha mai messo piede in Italia e che conosce la cucina italiana "per sentito dire". Per me è una pacchia. È una pacchia anche il lavoro da metalmeccanico, perché ormai sono pagato per trasmettere quello che so ai giovani, compresi gli ingegneri. Oggi sono molto ricercato. Non ho bisogno di presentare il curriculum: basta la mia buona fama. Per essere tranquillo ogni tanto mi nascondo e stacco tutto, mentre i datori di lavoro vagano disperati cercandomi.

    Ora scappo, vado ad aggiustare una vecchia centrale nucleare. (Non preoccuparti, non sono solo a fare il lavoro, siamo in tanti....).

    Source(s): Cheldamura felice
  • ?
    Lv 5
    1 decade ago

    mi sa che è meglio tornare alle campagna, almeno si mangia sano, perchè tutte le "classi" di lavoratori, sono alla corda, vedi parlamentari che sono i più "schifati" dall'opinione pubblica, vedi i dottori in medicina che operano tutti e tutto solo per accrescere il conto in banca, impiegati delle banche che vanno al lavoro come se andassere al patibolo, professori che avrebbero bisogno di tornare in 1ma elementare, rimane solo e solamente la campagna che ti da salute e qualche soddisfazione professonale se riesci ad indovinare la miscellanea di medicine e veleni che devi buttare sul raccolto, siamo sul binario morto della fine di una società composta da ladri e imbroglioni vari, con uno stato biscazziere che vuole diventare anche ruffiano aprendo le case chiuse; speravo nella nuova destra italiana che con un vento impetuoso avrebbe spazzato tutta la società e fatto germogliare quello che è di buono nell'animo umano, ma credo che cercheranno d'ammazzare il berlusca, è rimasto lui solo a credere nella possibilità di rinnovamento della società italiana, ma sono troppo attaccati alle loro poltrone di potere e privilegi, e non riescono a capire che il popolo è stanco di questo continuo rimescolio di carte, solo per mantenere i privilegi che qualcuno incomincia a dire gli vengono direttamente da dio.

  • 1 decade ago

    Studio medicina.

    Ovviamente non lavoro ancora(sono solo al terzo anno)quindi non so se la mia risposta potrà soddisfarti, però voglio comunicarti le mie impressioni, i miei desideri e passioni.

    Ho fatto questa scelta perchè mi sono sempre trovato "in mezzo" agli ambiti umanistico e scientifico. Questa professione li riassume entrambi. inoltre sono affascinato dalla macchina uomo e da tutte le cose che, nel bene e nel male, possono interagire con essa a livello biologico.Tutto ciò fece nascere in me quella che chiamo "la mia vocazione da prete laico"(non sono credente, ma a volte mi sembra di sentire qualcuno che mi "chiama", cosa che mi pare simile a eventi descritti da preti quando parlano della loro chiamata). Mi piacerebbe fare un anno o due di volontariato(una sorta di "naia spirituale" se vuoi.)

    Spero che le cose appena scritte non ti paiano troppo retoriche(ho detto la verità). In ogni caso, dal momento che non sono ipocrita ammetto che le possibilità di una buona posizione e la stabilità economica non sono certo cose da buttare via(specie in tempi difficili).La cupidigia è male,ma il realismo ed il volersi godere il frutto del proprio onesto lavoro non lo sono a mio avviso.

    Spero di aver contribuito un po' alla discussione. Per favore, se hai tempo, fammi sapere la tua opinione.

    Ciao

  • 1 decade ago

    Ti fa onore che tu ti sia posto questi problemi che possiamo definire "etici", per quanto mi riguarda, ma forse pecco di idealismo" preferirei tirar la cinghia e dormire sereno ed orgoglioso del mio lavoro piuttosto che sentirmi insoddisfatto e infelice di ciò che faccio.

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