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Ma voi riuscite a leggere e ad APPREZZARE ugualmente libri scritti in un dialetto diverso dal vostro?
Parlo di autori come Camilleri, Pasolini che scrivono nel loro dialetto regionale. So bene che è una scelta dell'autore e che il lettore furbo, se mancasse delle capacità per comprendere a fondo il siculo o il romanesco, dovrebbe migrare verso altre letture; ma al di là di questo, vi è mai capitato di leggere questo genere di libri? Quali?
Avete fatto fatica a comprenderli?
12 Answers
- Paul.AtreidesLv 51 decade agoFavorite Answer
in genere è difficile capire ,
diciamo che poi il problema non è solo quello capire il significato di una parola attraverso un sinonimo corrispettivo in Italiano
il problema che ogni parola è un allusione , porta con se' un sacco di allusioni che non sempre possono essere colte da chi non è nato nell'area di quel dialetto e non ne ha respirato l'atmosfera ....
ormai è dificile apprezzare appieno anche il nostro stesso dialetto perchè allude a metafore, situazioni , mentalità , abitudini etcetc ... che appartenevano ai nostri nonni e bisnonni ....
che dire ... è comunque interessante , si impara comunque qualcosa senza pretendere di capire tutto e di riuscire a leggere tra le righe sempre ....
Pasolini secondo me è comprensibile , ha fatto un lavoro meticolosissimo per fare respirare l'atmosfera della periferia romana ,
mimetizzando l'italiano tra le pieghe del romanesco (considera che io sono lombardo ) ....
ma come ti dicevo , chissà quante cose tra le righe non ho colto...
- Anonymous1 decade ago
Io sono piemontese ma adoro la letteratura siciliana: da Verga a Pirandello, da Sciascia a Camilleri. Tutti usano parole e frasi riferite alla vita siciliana ma con il tempo le ho imparate e ho imparato a leggere meglio, perchè quando leggi qualcosa che non capisci bene devi stare più attento a ciò che c'è scritto...
- Anonymous1 decade ago
Io non riesco ad apprezzare i libri in dialetto, qualunque esso sia. Ho provato a leggere Cammilleri ma non sono riuscito a superare la prima pagina, nonostante fosse del mio stesso dialetto. E' qualcosa che mi urta, sarà un mio limite ma ho la sensazione che perda qualità.
I libri vanno scritti in ITALIANO, punto.
- JïMLv 51 decade ago
Ho apprezzato moltissimo "Il re di Girgenti" di Camilleri. Le iniziali resistenze dialettali hanno presto lasciato spazio alla scorrevolezza di un testo che, nel romanzare una vicenda storica siciliana, riesce , con quel linguaggio arcaico, ad immergere perfettamente i personaggi nella loro epoca, a tratteggiare le loro origini sociali e culturali, rendendoli tremendamente reali. Forse nelle prime pagine ho brancolato nel buio di parole sconosciute. Ma se mi fossi fermato, se avessi chiuso il libro a pag. 32, mi sarei perso un bellissimo libro ed uno splendido finale. Non credo che avrebbe reso allo stesso modo se fosse stato scritto in un manzoniano impeccabile italiano.
Stessa cosa dicasi per altri autori, come Pasolini o Fogazzaro.
:)
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- 1 decade ago
i libri solitamente riflettono personalità, pensiero e origine dell'autore. quando uno scrittore scrive un libro ci mette dentro parte di sè, e possono essere emozioni, esperienze, ma anche le proprie origini. Come si può apprezzare Camilleri se non, soprattutto per il suo dialetto! e così anche Pirandello. Ma questo non solo nei romanzi, ma anche nelle poesie, nel teatro. Prendete De Filippo: Napoli milionaria non sarebbe stata così bella se gli attori avessoro recitato in italiano. che napoli sarebbe stata!!! e così anche i personaggi di pirandello, verga!!! i malavoglia, che famiglia di pescatori siciliana sarebbe stata senza il dialetto.
se si decide di scrivere un libro volendo rappresentare una particolare situazione socio-culturale, non si può prescindere dall'uso del dialetto.
si farà più fatica a leggere, ma una volta fatta l'abitudine la bellezza dell'opera sarà raddoppiata.
- 1 decade ago
Ho "letto" Ragazzi di Vita, di Pasolini.
Mazza che mattone, ho fatto una fatica a finirlo :)
- 1 decade ago
Assolutamente no u.u
Infatti anche se credo che Camilleri meriti (dal punto di vista della trama intendo), non leggero' mai un suo libro.. u.u
- 1 decade ago
Anch'io detesto i libri in dialetto, Camilleri in primis. E' così bello l'italiano quando è scritto bene.Una parola o una frase dialettale può starci per dare forza ad un espressione, ad un sentimento ma non certo per un racconto intero
- John FanteLv 41 decade ago
Io sono milanese, per cui quando mi metto a leggere libri di Camilleri o di Pasolini ("Ragazzi di vita" ad esempio) obiettivamente faccio un po' fatica a volte a capire certe espressioni, ma amo molto questi dialetti, apprezzo molto la loro musicalità e la loro espressività. Certo, ammetto di non saperli apprezzare come uno che questi dialetti li conosce veramente, ma ci provo, insomma...
Il dialetto milanese invece lo odio dal profondo dell'anima, sia per la sua "musicalità" che per la mentalità che riflette (soprattutto in questi tempi e ad opera di certi politici...) e anche se lo capisco perfettamente come l'italiano evito accuratamente di leggere libri in milanese, così come ho sempre evitato di parlare in milanese anche con i miei nonni che non parlano una parola d'italiano (lo capiscono e basta)...
Quindi se mi mettessi davanti un libro in milanese e uno in siciliano, credo che tenterei di leggere quest'ultimo in mancanza di alternative, perché il milanese proprio non lo sopporto anche se lo capisco molto bene.... Non è solo una questione di conoscenza, ma anche di gusti. Preferisco fare un po' più di fatica, ma leggere un dialetto che apprezzo e che riflette una mentalità che trovo più consona al mio modo di pensare.
- 1 decade ago
Mi hanno regalato un libro di Camilleri e dopo le prime 10 pagine mi sono dovuta arrendere perchè non capivo una parola.
In generale però credo che l'utilizzo del dialetto dia più "colore" alla storia e ne faciliti l'ambientazione






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