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PASQUA, PERDONO, PACE?

"Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Una pace che il mondo non può dare" (Gv 14, 27) [...] "non guardare ai nostri peccati" [...]

Anche trascendendo dalla dimensioni puramente cristiana e religiosa della Pasqua, il messaggio che ci arriva può (dovrebbe) essere accettato universalmente e condiviso...

Cosa ne pensate del perdono? Il cosiddetto "perdono di Dio", quello che va al di là del peccato commesso, quello che deve essere fonte di pace fra la gente, di armonia e di concordia fra i popoli, è essenziale in questo mondo? E allora come si può fare a diffonderlo?

E cosa si può dire di quello che possiamo definire "perdono giuridico", quello degli uomini che si conformano alla legge degli uomini, necessaria anche essa al benessere di tutti?

In altre parole: qual è la vostra opinione nei confronti della pace, del perdono e della giustizia?

Infine:

- al posto dell'odio, l'amore

- al posto della contesa, l'armonia

- al posto della frantumazione, l'integrità

- al posto delle tenebre, la luce

- al posto della disperazione, la speranza

- al posto del dubbio, la fede

- al posto dell'agitazione, il riposo

- al posto del non senso, la buona volontà

- al posto dell'estraneità, la familiarità

- al posto del vuoto, la pienezza

- al posto del fallimento, la vittoria

- al posto della morte, la vita

... sono validi questi assiomi?

Update:

@Jonathan: è il male della natura umana è proprio il male del mondo; ma come fa certa gente a generare odio, violenza e malvagita? Si parla tanto di bontà d'animo, moralità e temperanza, armonia tra le genti... ma sono solo parole al vento e nessuno si sta ergendo a modello esemplare nonostante ce le abbia sulla bocca!

Update 2:

@Medusa: ma che si ingrassi pure, infondo i problemi legati al metabolismo dell'alimentazione ledono solo nella misura in cui c'è gente che muore di fame... (umorismo scientifico che non fa ridere). Ma perchè diavolo l'essere umano, la cui indole prevede il pensare all'altro, non fa niente di praticamente definitivo per il prossimo? Infondo (e sono le solite parole) basterebbe meno di quanto si pensasse.

Update 3:

@Roma_9: ok, ma non sempre pensiamo a Dio di fronte a tale realtà. Al di là della religione non è possibile avere un briciolino di quella mega-utopia che è il regno dei cieli "terreno"?

Ma anche tirando in ballo la religione stessa: non mi sembra che la Chiesa cattolica ottenga risultati in merito al nostro qui dibattuto problema!

Update 4:

@Luigi: Pasqua è solo il mezzo tramite cui ho fatto la domanda (che è uscita dalla mia mente dopo la predica del parroco)...

8 Answers

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  • 1 decade ago
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    Friederich Nietzsche era contrario al perdono, ma soprattutto era contrario alla morale cristiana, che riteneva essere la ‘morale degli schiavi’. Per il filosofo, chi perdona è un debole, è un incapace di far valere i propri diritti; la bontà è solo la dimostrazione della incapacità di ribellarsi, di rivalersi; la pazienza è codardia ed il perdono è l’incapacità di vendicarsi.

    Schopenhauer è della stessa idea: tra i suoi aforismi sulla saggezza della vita troviamo il seguente: ‘Perdonare e dimenticare vuol dire gettare dalla finestra una preziosa esperienza già fatta’

    Anche Freud aveva affrontato l’argomento, mostrandosi anch’egli contrario al perdono.

    Lo riteneva infatti una pretesa assurda e incomprensibile, dannosa per la salute psichica dell’individuo, perché avrebbe fatto toccare il limite di sopportazione dell’Io rispetto alle pressioni pulsionali interne, producendo o una rivolta o la nevrosi.

    Lasciamo stare le considerazioni psico-filosofiche, oltretutto contarie e pensiamo a quelle UMANE.

    Il perdono richiede dunque un grande sforzo, emotivo ed intellettuale e non dovrebbe dunque essere confuso con la timidezza o la debolezza morale. Chi perdona non è chi non vuole assumersi la responsabilità di punire, correggere, vendicare, non è chi vuole necessariamente chiudere un occhio sulla realtà che lo fa soffrire, lasciando correre e guardando oltre: perdonare non significa cercare di dimenticare l’offesa ricevuta, ma solo fare in modo che essa, pur permanendosi nel ricordo, non provochi più dolore. La dimenticanza infatti non equivale al perdono.

    Il perdono implica la propria liberazione da un nemico interno, costituito dall’odio. L’odio, come l’amore, è un sentimento molto forte, che può legare indissolubilmente ad una persona e che dunque fa si che l’offensore sia sempre nei pensieri dell’offeso, nei suoi ricordi, nei suoi progetti. L’odio crea una dipendenza. Per questo, dal punto di vista psicologico, il perdono viene considerato un valido strumento terapeutico: permette di lenire la sofferenza, di riguadagnare la fiducia in sé stessi, e spesso di ristabilire relazioni interrotte fra due persone, attraverso una rinegoziazione delle regole del rapporto.

    Il perdono tuttavia non implica la riconciliazione: vi possono essere valide ragioni per scegliere di non vedere più il proprio offensore (che tra l’altro potrebbe anche non essere più in vita), sebbene si sia concesso il perdono. Al contrario, non può esservi una vera riconciliazione senza perdono.

    Per quanto riguarda la derivazione religiosa del perdono: la legge del perdono è la grande rivoluzione spirituale che il cristianesimo ha introdotto nel mondo. Per gli antichi esisteva la legge del "fai come ti è stato fatto". Se uno ti spezza un dente, spezza anche tu il dente all'avversario, se uno ti acceca un occhio, cava l'occhio al tuo avversario. Ed i giudei, che erano educati religiosamente, dicevano di perdonare fino a tre volte. Si è poi passati al sette volte sette eccetera eccetera.

    Purtroppo la domanda è molto complessa ed estremamente articolata, per cui è possibile solo estrapolare dalle riflessioni che induce, un giudizio globale, cosa che ho cercato di fare a partire dalle precedenti considerazioni.

    Per restare fedele alle linee della domanda, rispondo aggiungendo altre cose.

    Il perdono è d'obbligo se si vuole restare in armonia con il prossimo e quindi ci deve essere un impegn a priori nella giustizia e nell'educazione affinchè non si ponga in tutti i casi il problema del perdono e/o della vendetta, che sono estremamente difficili da conciliare e sofferti da decidere.

    Per quanto riguarda gli assiomi, penso che siano validi anche a livello laico, perchè basati su presupposti etici che vanno ben oltre la religione, permeando nella società in generale, nella collettività e nella nostra vita quotidiana.

    La Speranza è l'ultima a morire... e allora speriamo che il Bene si realizzi (almeno in parte, ma in una parte il più cospicua possibile) sulla Terra!

  • Crobon
    Lv 6
    1 decade ago

    Dovrebbe essere così, se il mondo non fosse il mondo.

    Da notare che, più le religiosità spurie tipo New Age parlano di "pace" e in termini languidi, e più aumenta invece il tasso di conflittualità.

    Anche il cristiano in realtà non dovrebbe cadere in quest'errore, di scambiare la pace di Cristo - obiettivo finale - con idee irenistiche.

  • 1 decade ago

    a Est a Sud e nel Vaticano c'è la guerra..

  • Anonymous
    1 decade ago

    PERCHè SOLO PASQUA è QUESTO IL PROBLEMA.

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  • 1 decade ago

    Dio attraverso Gesù, il suo unico figlio unigenito, ha vinto la morte e il male. Ora quali sono i frutti di questo male??? Gli sbagli umani quindi la guerra e i conflitti tra famiglie e persone. Ma se Dio ha vinto la morte ha vito anche questi eterni conflitti che sono sulla terra ancora oggi. Quindi se un uomo va contro un altro uomo, Dio ha superato anche questo! E non lo ha solo superato ma lo ha trasformato: come si dice in fisica nulla si crea, nulla si distrugge e tutto si trasforma, Cristo entrando nella vita e vincendo la morte ha trasformato il male e ha portato il perdono, l'amore e la pace..Lo so oggi viene da dire ma per quale motivo Dio non fa nulla per migliorare il mondo??

    Ma Dio ci ha creati ha vinto la morte, ora aspetta a noi vincere atraverso di Lui la nostra sfida quotidiana, Dio non deve essere affatto paragonato come un oggetto che porta solo emozioni o sentimenti, Dio è l'autore della vita di tutti e quindi anche della nostra. Ma non è il padrone del mondo, perchè il padrone di questo mondo è il male, ha Dio appartiene un altro mondo, IL regno dei CIELI!!! ciao.......

  • Anonymous
    1 decade ago

    Dove c'è "zizzania" che io porti "giustizia" e la Verità.

  • 1 decade ago

    La Pasqua è stata data in mano agli uomini ed è diventata un'ottima occasione per ingrassare. Null'altro per la maggior parte delle persone.

  • 1 decade ago

    non c'e molta giustizia nel mondo e la pace è traballante in alcune zone del mondo, perdono?? ancora di meno..la vendetta domina...

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