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Musicisti, come memorizzate i brani che suonate?

La vostra mente memorizza lo spartito? Oppure ricordate la sequenza di tempi e note e la seguite sapendo dove andrete a mettere le dita? Vi succede di ricordare la "figura" che l'accordo crea sulla tastiera e riprodurla come steste disegnando?

Ho notato che, in alcuni casi, a memorizzare un brano non è tanto la mente ma la stessa mano: un pianista non ha bisogno di vedere dove sposterà la mano, lo fa come se questa ricordasse da sé la distanza da percorrere.

Vi chiedo scusa se il mio piccolo elenco vi sembra parziale; l'unico strumento che so suonare - e nemmeno in modo eccelso - è il pianoforte, e tendo a rapportare tutto alla tastiera.

Tuttavia mi interessa molto il vostro approccio, quale che sia lo strumento o gli strumenti che suonate o il metodo che usate per ricordare il brano.

Update:

Joe, che dirti: potresti fare dei riassunti. Non funzionerà per te, ma per lui di sicuro.

13 Answers

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  • blinky
    Lv 6
    1 decade ago
    Favorite Answer

    E' passato diverso tempo da quando il pianoforte lo studiavo, e a differenza di allora, la lettura di uno spartito mi viene difficile: specie se in chiavi complicate che non siano do, sol e fa maggiore.

    Oggi "suono", e le virgolette sono d'obbligo e non sono falsa modestia, prevalentemente a orecchio: la memoria in questo gioca sicuramente il suo ruolo; anche suonando a orecchio si tende, nell'esecuzione di questo o quel brano, a cercare di ripetere in modo più o meno uguale determinati passaggi e a confermare la scelta di un determinato accordo al posto di un altro che magari ci starebbe bene, ma non come quello.

    Direi però che l'esecuzione di un brano letto da uno spartito è un attività in cui la memoria fa la parte del leone, e quindi partirei da quel che succedeva quando gli spartiti riuscivo a leggerli. In quel periodo ancora non mi ero accorto di essere astigmatico, anzi si può dire che la prima ad accorgersene fu proprio la mia maestra di piano, che quasi ogni settimana mi diceva " ma tu ci vedi? ma perchè quando leggi t'incurvi verso il pianoforte??" E io presuntuoso e convinto di avere i classici dodici decimi rispondevo "ci vedo benissimo!". Credo che il difetto visivo sia stato sempre un handicap per la mia lettura di spartito, che in effetti era un supplizio. E conseguentemente sulla memoria forzavo eccome, cercando di arrivare presto all'esecuzione del brano senza più dover guardare il pentagramma.

    Non ho mai visto scorrere spartiti nella mia mente, nè credo che il meccanismo mnemonico avesse a che vedere con la "grafica" della postura delle mani. Proprio no....direi che è un meccanismo a due mani tra memoria e orecchio, per cui è la musica nel suo complesso e in ogni sua voce a essere memorizzata, il che è seguito da un certo istinto, per me difficilissimo da descrivere a parole, che dice alle mani dove devono andare a posizionarsi. E' difficile dirlo meglio, sarebbe come spiegare il processo che fa sì che in mente si formi una parola, chessò "deliziosamente", e in sequenza labbra, lingua, palato e gola si muovano con precisione coordinata ad articolarla. E' un fatto naturale, immediato e pertanto difficilmente spiegabile.

    Di una cosa sono sicuro, la mente pensa la musica...sarà una banalità assoluta quella che sto dicendo, ma io mi sento cantare dentro ( non sono posseduto eh ....) , certi momenti sono in macchina, zittissimo, e la mia mente canta una canzone. Peraltro, a differenza della voce che (ahimè) non è in grado di riprodurre da sola degli accordi, la mente (fino a un certo punto, non è un orchestra) ma canta multitonale, riproducendo sia la linea melodica che il basso in accompagnamento, e pure qualche fronzolo di accordo qua e là......

    Source(s): la frase non è mia, ma gliela rubo, qua ci vuole....non so se mi sono capito.
  • Anonymous
    1 decade ago

    Ciao, di solito chi suona leggendo lo spartito memorizza poco o nulla, gli viene così facile e automatico suonare quello che legge, che la memoria fa a meno di attivarsi.

    La memoria per poter svolgere bene il suo compito ha bisogno di qualche ingrediente particolare, te ne elenco alcuni:

    1) Innanzitutto l'attenzione combinata con l'interesse (anche se sei attenta se della cosa non te ne impippa, ben poco resterà nella memoria).

    2) L'associazione di idee (se associ e colleghi una cosa nuova con una vecchia e conosciuta, questo ancorerà le due cose insieme e potrai usufruire del profondo solco tracciato nella mente dalla cosa stra-conosciuta).

    3) La ripetizione ( più una cosa è ripetuta e più lascerà il segno nella memoria).

    4) Fare a meno della vista (i ciechi è risaputo che memorizzano meglio la musica).

    Io se voglio imparare una cosa a memoria faccio a meno di leggere la musica, perché leggendola è una gran comodità e quasi non puoi sbagliare, ma sei sempre legato/a allo spartito.

    La miglior cosa secondo me è abbinare le due cose: Imparare con la musica, poi quando la sai bene imparare a suonarla ad orecchio, e in ultimo rifarla leggendo lo spartito, si ottiene così di eseguirla alla perfezione e col cuore, senza il patema d'animo di sbagliare qualche nota per via della memoria che quando meno te l'aspetti ti lascia a piedi!

  • 1 decade ago

    Ciao Rita; io li memorizzo su un foglio di carta e poi li leggo. Funziona sempre. Tranne che con me.

  • Layla
    Lv 4
    1 decade ago

    Non ho mai pensato a "come" faccio a memorizzare.. O.o Bella domanda!

    Io prendo lo spartito (suono il piano), inizio a leggere le note e intanto le mie mani suonano (anche se male inizialmente) ma raramente guardo la tastiera. La guardo solo quando ci sono degli accordi particolari. E' come se le mie mani ormai sapessero l'esatta distanza tra le note. Poi a forza di suonare più e più volte, lo spartito non mi serve più perché so "dove" si trova la melodia.

    In più, spesso mi capita, quando so suonare bene la canzone, di sbagliare le note se guardo la tastiera. Come se la vista delle mie dita che si muovono mi facessero perdere la concentrazione. Per questo tendo a guardare avanti. Guardare uno spartito qualcunque, anche non della canzone che suono, un foglio bianco o qualcunque cosa davanti a me. O chiudere gli occhi per un istante.

    Quindi direi che per memorizzare.. Leggo le note e memorizzo la melodia. Memorizzo poi il movimento delle mani. Molte volte, quando sono magari alla mia scrivania e ascolto una canzone che so suonare, mi capita di "suonare" sulla srcivania. Non ricordo l'immagine degli spartiti ma ricordo la sensazione che avevano le mie mani sulla tastiera così, anche se non ho i tasti sotto le dita e non sento che cosa sto "suonando", mi rendo conto quando ho sbaglito nota. E' una cosa strana. XD

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  • 1 decade ago

    Per quanto mi riguarda, memorizzo (o, meglio, memorizzavo, visto che sono diversi anni che non suono più) lo spartito e poi lo eseguo...naturalmente dopo un certo tot di volte le mani si muovono come in automatico senza ripensare di continuo all'insieme delle note e delle pause.

    Source(s): Suonavo il sax contralto.
  • 1 decade ago

    a occhio.... a orecchio...

  • 1 decade ago

    Io suono la chitarra e qualche volta il piano.

    Non ho nessun metodo per memorizzare i brani. Viene tutto automatico.

    Infatti è la memoria nelle dita che aiuta a memorizzare i brani. Si dovrebbe chiamare memoria procedurale scientificamente.. e infatti quella memoria mi fa anche scrivere al computer senza guardare i tasti perchè le mie dita ormai sanno perfettamente dove andare :-)

  • 1 decade ago

    Anch'io suono il pianoforte e mi ricordo gli spartiti che suono. Non so perchè, ma dopo due o tre volte che li suono mi entrano in testa e non ho bisogno di leggere le note. Credo che tu abbia ragione, è la mano a ricordarsi quello che deve fare, le viene automatico. Comunque ti faccio i complimenti, hai scelto proprio un bello strumento!! =)

  • Lino
    Lv 5
    1 decade ago

    Ho avuto una recente esperienza di memoria della mano. Si trattava di un pezzo che suonavo alla chitarra non meno di 25 anni fa senza averlo mai imparato o registrato su uno spartito o in tabulati. Riprendendo lo strumento ho lasciato andare la mano che ha ricordato per me e me l'ha restituito con tutte le sue note.

  • 1 decade ago

    sono un chitarrista sia classico che moderno..ovvero utilizzo ogni tipo di chitarra con ogni tipo di tecnica o quasi...

    fingerstyle,arpeggio,tapping,plettro,plettro e dita...

    si sa le note sono 7 quindi non concordo con nessuno di voi...è vero le dita viaggiano da sole è altrettanto vero che sai come muoverti ma senza un senso ritmico o melodico voglio vederti a rifare lo stesso brano...le note sono 7 se ne cambio il ritmo o il tempo o la durata delle note esce fuori un'altro brano quindi ci vuole memoria sia nella ditteggiatura sia nella conoscenza del brano e nel caso di un'eventuale composizione devi essere in grado di trasmettere e devi saper esprimere il tuo pensiero attraverso le mani e/o il fiato se suoni uno strumento che non è a corda...

    c'è da dire che nel caso delle cover ovvero riproduzione di brani famosi non basta solo eseguire le stesse note e la stessa melodia ma nel caso fosse richiesto ci vuole l'uso degli stessi effetti,stesso tipo di accordatura dello strumento visto che esistono le accordature aperte,stesso modello di strumento perchè altrimenti cambia il suono...esempio chitarre gibson e chitarre fender hanno due suoni completamente diversi tra loro quindi si brano corretto ma timbrica differente ovvero non risulterà comunque lo stesso brano...anche se leggi lo spartito o la tablatura per quanto l'esecuzione possa essere perfetta se non hai la stessa strumentazione non verrà mai simile...identica è impossibile visto che ognuno è una persona a se con carattere e caratteristiche diverse.

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