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L'avatar mi rappresenta. Quando leggo un libro che mi appassiona, è esattamente quella la posa che assumo - inclusi piedi nudi e vestito verde - un misto di spensieratezza e immersione, l'equivalente del cartello "non disturbare". A proposito. Non sono né in me né su alcun naso al momento.

  • Dove sta il confine tra il senso di giustizia e il desiderio di vendetta?

    La premessa: sto seguendo con passione un avvincente telefilm giapponese, la cui trama si sviluppa intorno a un gioco di menzogne e truffe. Vince il gioco chi riesce a beffare gli altri, vincere il montepremi e mandare i concorrenti rivali sul lastrico. La protagonista è una giovane donna ingenua ed estremamente fiduciosa che viene coinvolta nel gioco suo malgrado. La sua fiducia nella natura eminentemente buona degli esseri umani la porta a essere truffata più e più volte, ma lei non si arrende mai e perdona/aiuta tutti, anche i più cinici. La sua filosofia è semplice: solo se sai credere negli altri e sai perdonare puoi mettere a tacere i tuoi demoni.

    Da qui la mia riflessione: di fronte al personaggio negativo ed egoista, il perdono mi infastidisce. Non sono l'unica, a giudicare dai commenti degli altri spettatori del telefilm.

    Perché sentiamo il bisogno di vedere il cattivo sconfitto, umiliato, messo a tacere per sempre? Che cosa crediamo di guadagnare, una volta che il danno è stato fatto, dall'infliggere al "malfattore" una punizione?

    Dove finisce il naturale senso di giustizia ed equilibrio e comincia la semplice sete di vendetta che, è noto, non riporta indietro l'orologio?

    16 AnswersSociologia1 decade ago
  • Avete mai affidato le vostre scelte al caso?

    In una straordinaria scena de "L'età dell'innocenza" di Edith Wharton, Newland Archer osserva la contessa Olenska dalla distanza. Sa di dover fare una scelta che cambierà il suo destino: cedere all'amore per lei, o seguire la via stabilita per lui sposando la fidanzata May. Così, mentre la osserva di spalle, si dice che se lei si volterà e si accorgerà della sua presenza entro il trascorrere di un minuto, vorrà dire che sono fatti per stare insieme.

    Lo sguardo della contessa rimane fisso davanti a sé e Newland torna da May.

    Quando ero ragazza, mi sottoponevo a questi esercizi di continuo: se squilla il telefono entro 10 secondi mi metterò a studiare storia, se quel ragazzo esce dal bar sorridendo, gli chiederò il numero di telefono, se…

    Voi l'avete mai fatto? Che cosa rappresentano queste sfide al caso: sono un modo per mettere alla prova se stessi e la propria coerenza con quanto ci si è ripromessi? Oppure è un modo un po' subdolo di evitare le responsabilità, un rituale consolatorio il cui culmine è un debole "non era destino"?

    21 AnswersPsicologia1 decade ago
  • Esiste un giusto mezzo tra il romanticismo zuccheroso e il cinismo più arido?

    Quando l'argomento in gioco è l'amore, leggo e sento quasi esclusivamente posizioni estreme.

    C'è il partito dei romantici a oltranza, chiamiamolo "La Vie en Rose", costituito da persone che osservano il mondo attraverso lenti colorate di rosa e per le quali il sentimento comunemente definito amore supera ogni ostacolo, dura tutta la vita, ti rende cieco e sordo a qualsiasi richiamo esterno alla coppia, è fatto di fiori, merletti, dorature e stucchi, è la soluzione a tutti i mali del pianeta dalla forfora al conflitto termonucleare. Si riconoscono perché trasformano le passioni umane in una corvee: pur di dimostrare che funziona, rianimerebbero anche un amore estinto.

    Poi c'è il partito dei Cinici senza scampo, che chiamerò per praticità "Il Vicolo Buio", i cui membri si riconoscono tra loro sputandosi addosso vicendevolmente. Secondo costoro ovviamente l'amore è un'invenzione dei poeti, il matrimonio un girone dell'inferno, il tradimento l'unica via di fuga. Caratteristica peggiore dei cinici è che applicano la loro visione a tutto l'universo conosciuto e chi dice il contrario mente.

    Ora vi chiedo - la mia è quasi una supplica: esiste là fuori o qua dentro qualcuno che al riguardo assuma una posizione mediana, abbia una visione meno estrema dell'amore, condita magari con un pizzico di buon senso e una manciata di (auto)ironia?

    Grazie in anticipo. ;-)

    19 AnswersSociologia1 decade ago
  • Da quando ideali, meriti, entità sono diventati valori?

    Lo so, l'uso è talmente radicato ormai che la mia domanda sembrerà ridondante nella migliore delle ipotesi e snobistica nella peggiore. Ma è uno di quei sassolini che desidero togliermi da tempo dalla scarpa.

    Quando è avvenuto il passaggio da "questa cosa, oggetto, ideale HA un valore" a "questa cosa, oggetto, ideale É un valore"?

    Provo sempre un pizzico di fastidio quando sento frasi come "la famiglia è un valore", "i valori di una volta", "i valori che noi del partito XY incarniamo" (e ogni volta penso che sia un modo politically correct di definire i portavalori con tanto di valigetta ammanettata al polso). Per me il valore è il prezzo, la validità o il merito di una cosa, al limite l'eroismo.

    Quindi chiedo a voi: da dove deriva questo uso di "valore" come sinonimo di "ideale, credo, filosofia di vita"?

    6 AnswersLingue1 decade ago
  • Il passato answerino come un album di fotografie?

    Non so voi, ma qualche volta mi diverto a rileggere vecchie domande e relative risposte. Le sfoglio come fossero un album di fotografie. "Oh, in questa c'era anche X... quanto tempo!", "che cosa diavolo mi è saltato in mente di chiedere una cosa del genere?", "accidenti, ma quanto mi stava male quell'acconciatura?"

    Se provate a fare lo stesso esperimento, qual è l'impressione che ne ricavate? Nostalgia, bonaria sufficienza, sorpresa? Riproporreste le stesse domande di allora, oppure sono fotografie ormai sbiadite di cui fate volentieri a meno? Siete sempre gli stessi, siete invecchiati/ringalluzziti/maturati, avete cambiato look - in senso metaforico, s'intende?

    19 AnswersYahoo Answers1 decade ago
  • I gusti cambiano, si affinano, o restano sempre gli stessi?

    Ci sono cose che ci piacciono fin dal primo "assaggio". Non importa se cibo, musica, libri o luoghi; qualcosa di essi riesce a toccare corde profonde dentro di noi, senza una precisa ragione apparente.

    Altre cose sono meno immediate, richiedono una conoscenza più approfondita o una maggiore esperienza: non è un caso che raramente si ami il jazz da giovanissimi, o si apprezzino i cibi elaborati da bambini.

    Ma la domanda resta: se vi è una componente instintiva ed eminentemente soggettiva nel gusto, l'affinamento è davvero possibile, oppure è una forzatura? Il gusto può davvero cambiare con la conoscenza, o esiste un filo conduttore che unisce tutto ciò che abbiamo amato con ciò che amiamo e ameremo e che nulla ha a che fare con cultura ed esperienza?

    18 AnswersPsicologia1 decade ago
  • Il digitale terrestre preferisce mediaset?

    In Lombardia dal 18 maggio è stato introdotto il digitale terrestre parziale, vale a dire che Rai2 e Rete4 possono essere visti solo in DTT, mentre gli altri saranno visibili in analogico (piuttosto male, aggiungo), fino a settembre.

    Questa la premessa. Ora il problema. Tutti i canali Rai (inclusi quelli nuovi come Rai4, RaiNews e altri) e La7 hanno problemi di qualità in digitale. A volte è impossibile vedere il programma, tanto il segnale è disturbato.

    La cosa succede tutti i giorni negli stessi orari: nella fascia della prima serata e intorno all'una di pomeriggio (fasce di maggior ascolto). Nessun problema il tardo pomeriggio o la notte.

    Ma soprattutto, nessun problema per i canali mediaset, più chiari che mai.

    Ho contattato il numero verde e l'operatore ha ipotizzato che nella mia zona stessero facendo dei lavori per aggiustare le frequenze.

    Ma perché dovrebbero aggiustare le frequenze tutti i giorni alla stessa ora e per giunta in prima serata? E perché l'aggiustatura riguarderebbe solo le Rai e La7?

    Se il problema fosse la mia antenna, non dovrei avere problemi di ricezione anche, che so, alle 16.00?

    Qualcuno ha ipotesi più convincenti di quella avanzata dall'operatore?

    11 AnswersTV1 decade ago
  • Piace solo a me. E allora?

    C'è qualche genere musicale, film o romanzo che voi adorate mentre nessuna delle persone che vi sta vicino riesce ad apprezzare?

    Voi però l'amate a tal punto che ve ne infischiate bellamente dei commenti tipo "forse hai sbagliato pianeta" o "fatti vedere da uno bravo" e anzi, continuate ad ascoltare, guardare, leggere il vostro gioiellino con l'autocompiacimento di chi pensa che tanto sono gli altri a non capire. ;-))

    33 AnswersMusica - Altro1 decade ago
  • Aiuto, mi sono aumentate le pagine?

    Groucho Marx una volta disse che la Teoria della Relatività è la differenza nella percezione del tempo da parte di chi sta in bagno e chi invece sta fuori ad attendere che si liberi (cito a memoria, mi perdonino i puristi).

    Nel mio caso, il romanzo che sto traducendo è visibilmente aumentato di spessore: da libercolo si sta rapidamente trasformando in un volumone degno dell'Enciclopedia Britannica. Ne sono certissima, inutile tentare di farmi ragionare. ;-)))

    Quali sono - o quali sono state - le situazioni che vi rendono più che mai consapevoli della Relatività di Groucho?

    7 AnswersScienze sociali - Altro1 decade ago
  • Intuito, psicologia o semplice caso?

    Mi succede, di rado, ma abbastanza da farmi riflettere sul fenomeno, di prevedere nel dettaglio la mossa di una persona a me del tutto sconosciuta: ciò che dirà, ciò che farà, come lo farà.

    É successo di nuovo qualche giorno fa: un perfetto estraneo ha risposto a una mia generica richiesta nel modo esatto che avevo immaginato prima di accostarlo.

    Mi capita di sentire lo squillo del telefono e di intuire, senza un motivo apparente, chi mi sta chiamando. Oppure di stare seduta su una panchina, vedere un passante e pensare: "adesso inciampa"... solo per vedere accadere proprio l'antipatico incidente un attimo dopo.

    Sono più che certa di non possedere particolari poteri psichici, né posso pregiarmi di una conoscenza della psicologia umana particolarmente approfondita.

    Quindi chiedo a me e a voi: come possono essere spiegati, scientificamente, questi piccoli fenomeni di preveggenza?

    13 AnswersPsicologia1 decade ago
  • Musicisti, come memorizzate i brani che suonate?

    La vostra mente memorizza lo spartito? Oppure ricordate la sequenza di tempi e note e la seguite sapendo dove andrete a mettere le dita? Vi succede di ricordare la "figura" che l'accordo crea sulla tastiera e riprodurla come steste disegnando?

    Ho notato che, in alcuni casi, a memorizzare un brano non è tanto la mente ma la stessa mano: un pianista non ha bisogno di vedere dove sposterà la mano, lo fa come se questa ricordasse da sé la distanza da percorrere.

    Vi chiedo scusa se il mio piccolo elenco vi sembra parziale; l'unico strumento che so suonare - e nemmeno in modo eccelso - è il pianoforte, e tendo a rapportare tutto alla tastiera.

    Tuttavia mi interessa molto il vostro approccio, quale che sia lo strumento o gli strumenti che suonate o il metodo che usate per ricordare il brano.

    13 AnswersMusica - Altro1 decade ago
  • Ode alla menzogna. Qualcuno vuole cimentarsi?

    Tutti conosciamo il valore della sincerità. Qui su answers, poi, ne hanno fatto persino un monumento in oro finto, lo trovate in piazza se vi va di scattare qualche foto.

    Ma io vorrei andare un po' controcorrente e - senza pretese rivoluzionarie, sarebbe un'esagerazione - chiedervi di spendere una rima, un saggio in prosa, un motto lapidario o qualsiasi riflessione vi attraversi la mente per difendere la bistrattatissima, odiatissima eppure esistente bugia.

    Alla penna, prodi bugiardi!

    ;-))

    21 AnswersServizi di comunità1 decade ago
  • Quando vi assegnano una migliore risposta...?

    ... che cosa vi spiazza di più?

    1. Il richiedente vi ha dato la MR, valutandola con 1 stella (come a dire: la MR te la do, però ti potevi pure sforzare un po' di più, che diamine! Non siamo mica qui a pettinare le bambole)

    2. Il richiedente l'ha mandata ai voti e ti hanno scelto i votanti (quanto sei suscettibile! Ho posto la domanda in un momento di sconforto/abbandono/trasalimento, speravo che nel frattempo te ne fossi dimenticato anche tu... )

    3. Il richiedente ti assegna la MR, valuta la tua risposta, ma come commento ti lascia un punto (sono senza parole! Ancora non so se la tua risposta mi piace o è una schifezza cosmica, ma volevo togliermi il pensiero)

    Ammesso che una delle succitate ipotesi vi lasci vagamente spiazzati, quale e perché? Inutile dire che potete ampliare l'orizzonte a piacimento. :)

    21 AnswersYahoo Answers1 decade ago
  • Quanto è saggia la saggezza popolare?

    Quando penso all'espressione saggezza popolare, davanti agli occhi della mente mi passa invariabilmente l'anziano capo indiano che, con la serafica espressione di chi ha compiuto sei volte il periplo dell'universo ed è in procinto di ripartire, in poche parole sentenzia la più grande verità mai concepita.

    Ma sono più che certa che persino l'inamovibile Toro Seduto avrebbe avuto un trasalimento di fronte a, che so, "donna barbuta sempre piaciuta". Non credo ci sia un solo studio antropologico che riveli la smodata passione di un popolo qualunque per le donne con barba o baffi.

    Quali sono le occasioni in cui quella che qualcuno chiama saggezza popolare a voi sembra piuttosto un concentrato di assurdità o, nella migliore delle ipotesi, una grande banalità?

    9 AnswersSocietà e culture - Altro1 decade ago
  • Per sapere se e quando pioverà, ci conviene umettarci un dito ed esporlo all'aria aperta?

    Per essere un paese in cui il meteo in quanto notizia soppianta ormai la politica estera, quello che ci propina la famigerata Epson trasmesso dalla famiglia Mediaset sembra coordinato da mia nipote di 5 anni e le sue amichette raccolte intorno alla casa fungo di Hello Kitty.

    L'informazione tipo è: "un po' di nuvole a nord-ovest", o la mia preferita: "un po' di freddo." Per non parlare delle "previsioni" della sera che ti fanno il riassunto della giornata passata. Ma che è, il meteo dei poveri?

    Segue immagine dello stivale stilizzato in arancione con minuscoli quadratini delle temperature rilevate in un'ora qualsiasi della giornata; durata dell'immagine, un nanosecondo, che nemmeno col binocolo a portata di mano già puntato sulla regione giusta riuscirei a registrare. Se poi volessi sapere che temperatura fa a Roma, mi conviene telefonare a mia zia che ci vive.

    Che ne è dell'esperto di meteorologia (materia estremamente complessa e affascinante) che ci parla di isobare, anticicloni, venti provenienti dai quadranti xy? E che ne è del resto d'Europa? Forse che l'Italia dispone di un microclima tutto suo e di alisei nostrani?

    Certo, potrei sempre richiedere l'invio del meteo della mia città direttamente sul cellulare, così ogni giorno verrei svegliata dal bip che mi annuncia che un'ora fa a Novara hanno rilevato "un po' di vento" e che se non ci sono intoppi prima o poi potrebbe arrivare anche qui.

    La domanda è: che cosa significa, in termini scientifici, un po' di freddo?

    12 AnswersNotizie ed eventi - Altro1 decade ago
  • In una notte buia e tempestosa...?

    La serata mi pareva adatta. Fuori c'è una luna anemica, il vento ulula e l'orizzonte è rischiarato da qualche lampo di tempesta incipiente. Ma non preoccupatevi, non ho deciso di darmi alla poesia: questo sì sarebbe un racconto dell'orrore.

    La mia nonna austriaca raccontava spesso una storia, avvallata anche da mia madre che al tempo era una bambina. Mia nonna aveva ereditato da una parente una vecchia pendola, di quelle da tavolo, la quale però non aveva mai funzionato, cosicché da anni la tenevano sulla mensola del camino come soprammobile. Una sera, verso le cinque, quest'orologio all'improvviso si mise a rintoccare le ore. Mia madre e la sua trasalirono: quel suono risultò loro tanto più stridente per il fatto che non l'avevano mai udito prima di allora.

    Dimenticarono in fretta l'accaduto, ma dovettero ricordarselo qualche ora più tardi, quando giunse loro la notizia che alle cinque di quel pomeriggio, nel paese vicino, il nonno (il mio bisnonno, per capirci) era morto cadendo da una sedia, mentre tentava di rimettere a posto l'orologio sulla parete.

    La pendola da tavolo non fece più sentire i suoi rintocchi fino alla morte della bisnonna, avvenuta un paio d'anni dopo. Anche in quel caso, suonò all'improvviso e senza una ragione apparente, per poi piombare di nuovo nel più assoluto silenzio.

    Il destino della pendola da tavolo mi è sconosciuto.

    Avete, tra gli scheletri del vostro armadio, qualche storia inspiegabile da condividere?

    12 AnswersMitologia e folclore1 decade ago
  • Starà parlando di me?

    Rileggendo alcune domande e risposte, mi sono imbattuta in una lamentela, che suonava più o meno così: <<mi danno fastidio quegli utenti che mi aggiungono ai contatti e poi non rispondono mai alle mie domande.>>

    Azz... sono io!, ho pensato, aggiungendo l'egocentrismo alla lista delle mie mancanze. Mi sono rivista durante una di quelle serate in cui apro la pagina delle attività del network e appioppo stelline senza preoccuparmi troppo di offrire un contributo più attivo. Mi sono precipitata a scorrere l'elenco dei miei contatti partendo da pagina 10 e andando a ritroso, scoprendo così che con alcuni, ahimè, non ho scambiato mai neppure un ciao, piacere di conoscerti.

    Qualcosa mi dice che non sono sola (almeno lo spero). Vi capita mai di leggere i commenti dei vostri amici/contatti di YA e pensare, con una punta di vergogna: <<accidenti, sono stato dipinto!>>?

    La scelta della categoria non è casuale: le "colpe" di cui vorrei parlare sono piccole, peccatucci per i quali non è previsto il confino dal network o la scomunica e non è obbligatoria la flagellazione. ;-)

    17 AnswersMio Yahoo1 decade ago
  • La lingua come strumento di pace?

    Il presupposto è semplice: il pregiudizio nasce dalla non conoscenza dell'altro. Il semplice sforzo di conoscenza dovrebbe lentamente scrostare, come l'intonaco di un muro, una serie di piccole e grandi credenze, frutto dell'ignoranza o della conoscenza indiretta e distorta.

    Attraverso l'analisi del linguaggio di una persona, e di riflesso di un intero popolo, conosciamo strutture mentali che altrimenti ci sarebbero precluse. Ne deriva che la conoscenza del linguaggio è il mezzo più efficace per scrostare definitivamente il muro di cui parlavo e che se anche i contenuti di costui risultassero estranei al nostro sentire, disporremmo di un mezzo privilegiato per argomentarli.

    Che cosa ne pensate? Credete che la conoscenza della lingua del nostro interlocutore - chiunque sia - ci aiuterebbe a capirlo e ad accettarlo? Oppure conoscere i significati profondi del suo linguaggio scoperchierebbe di nuovo qualche vaso pieno di guai?

    18 AnswersLingue1 decade ago
  • Perché guardare avanti quando si può fare un salto indietro?

    All'ipotesi di una repubblica presidenziale sul modello francese, oppongo con convinzione la restaurazione di una monarchia assoluta, sempre di stampo transalpino.

    Loro avevano il Re Sole, noi potremmo avere il Re Uranio (ops, volevo dire Urano).

    Luigi XIV indossava magnifiche parrucche e quelle deliziose scarpette col tacco a rocchetto. Uno stile sempre attuale!

    In qualità di monarca illuminato, il trisavolo francese disponeva di un nutrito parco "favorite", che poteva comodamente alloggiare a Versailles senza che fossero mai costrette a incontrarsi. Noi potremmo rimettere a nuovo la reggia di Caserta (per l'estate) e installarvi la Montespan italica di turno e dame di compagnia. Basterebbe una piccolissima deviazione della Salerno-Reggio Calabria, un binario in più per l'alta velocità, et voilà!

    La domanda: mettete uno accanto all'altro i due ritratti in questione. Riuscite a trovate le 5 differenze nascoste?

    Il vincitore riceverà un abbonamento semi-gratuito a La Settimana Mistica, nuova rivista di rompicapo spirituali a cura del cardinale Mazzarino.

    5 AnswersPartecipazione civica1 decade ago
  • L'importanza di chiamarsi Ernesto?

    Che cosa sarebbe successo se famosi personaggi della storia si fossero chiamati diversamente?

    "Oh, Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo? [...] Ciò che noi chiamiamo con il nome rosa, anche con un altro nome serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo."

    Giustissimo. Ma se la rosa si chiamasse euforbia catapuzia, costerebbe così tanto? E Giulietta avrebbe mantenuto quella luce nello sguardo se il suo Romeo Montecchi si fosse chiamato Uguccione Vattelapesca?

    Il nome Grigori Rasputin incuterebbe la stessa, vaga inquietudine se il personaggio in questione fosse stato un semplice Sasha Ivanov?

    Che cosa fa sì che un nome ci suoni più appropriato o più piacevole di un altro? Secondo voi esistono dei criteri logico-linguistici oggettivi, oppure è soltanto la consuetudine culturale a determinare ciò che risulta di volta in volta piacevole, inadeguato, accattivante, inquietante?

    16 AnswersLingue1 decade ago