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Come intendere le nuove guerre dal punto di vista "giurisdizionale"?

La progressiva costruzione di un modello di intendere le relazioni internazionali con la parallela creazione di un’istituzione sovranazionale ha ripreso (se mai è stata abbandonata) la dottrina della “guerra giusta”, fondata su una nozione di nemico tale da giustificarne l’annientamento.

All'intento di un garante di un pacifismo universalistico si affianca un mutamento del significato della guerra, che, se prima veniva rigorosamente concepita come una relazione tra Stato e Stato (o una serie di stati), ora si trasforma in crimine contro l’umanità.

Parallelamente la legge internazionale diventa lo strumento dei vincitori per umiliare e condannare i nemici sconfitti, già annientati.

Ora tralasciando QUALI potenze abbiano dato vita a tutto ciò (erano comunque le potenze vincitrici di un conflitto epocale), considerando in maniera oggettiva quello che succede da molto tempo a questa parte (la Libia, se vogliamo, ma anche l'Iran, sono solo gli ultimi arrivati dopo ad esempio l'Iraq e la Jugoslavia), come si può giudicare l'interesse di una o più nazioni verso un'altra (o altre) che, con la sua politica nazionale e/o internazionale (cosa ben più grave), "sfida” la "comunità mondiale", implicando la distruzione dell’ordine costituito da un equilibrio che, per quanto incrinato da molti conflitti, esiste ancora?

E dopo aver giudicato, si può giustificare tutto ciò? Nel giustificare ciò che si potrebbe ipotizzare diventerà una nuova guerra mondiale, totale e permanente, tra i “fautori del bene” e gli “operatori del male”, come e fino a che punto lo si può fare?

Inoltre, alla luce del fatto che stanno emergendo nuove potenze (in alcuni casi dalle idee pericolose) decise a promuovere un assetto pluralistico delle relazioni internazionali, come la pensate riguardo al farsi gli affari degli altri e intervenire al posto dei diretti interessati quando emergono dei problemi di grossa entità?

Update:

@ new gold dream

Non pensi che l'espressione "guerra umanitaria" sia un ossimoro?

Una guerra non può essere umanitaria: una guerra può magari essere un'operazione di polizia militare volta a permettere la realizzazione di scopi umanitari, ma sono 2 cose separate...

Infatti, riprendo comunque quello che dici, una guerra umanitaria intesa in senso generale non viene fatta perchè non c'è business...

Update 2:

@ albero.dibonsai

Ringrazio te per esserti fermato a rispondere dilungandoti!

Sai, è una riflessione che ha radici antiche (era parte della mia tesina di maturità)...

---> Interesse

Siamo d'accordo (ovviamente)

D'altra parte anche una guerra "umanitaria" porta soldi e potere, passabili come una sorta di ricavo-risarcimento per essersi eletti paladini di una giustizia da applicare in extenso...

Ma mi vengono in mente le operazioni di peace-keeping o di peace-building: sono mosse da un interesse così evidente?

---> Bene e Male

Siamo d'accordo anche qui, ma è possibile che non ci debbano essere dei valori riconosciuti universalmente? In fin dei conti nonostante la nostra evoluzione, naturale e sociale abbia fatto emergere delle sovrastrutture immensamente sorprendenti quanto decisamente differenti tra le varie parti del mondo, possibile che ci siano delle realtà che non colgono i presupposti e i prodotti di queste sovrastrutture? E allora in questi casi forse c'è un bene assoluto da con

Update 3:

trapporre a quel male...

---> Assetto globale

Certo, e quindi secondo te, se ad esempio l'Iran avesse detto che loro il nucleare lo vogliono utilizzare a fin di bene (energia), ma ben venga se ci scappa qualche bombettina atomica e magari è auspicata dallo stesso leader una capatina presso i cieli di Israele (reale e non pubblicitaria) perchè gli isreaeliani devono scomparire, ecco, tu alle sole parole perpetrate non avresti voluto organizzare una bella messa in chiaro verso costui?

O meglio (siccome quanto appena detto è un po' delicato) se il nostro caro Gheddafi, ipercoccolato, ha osato dire che l'Italia si deve pentire delle sue scelte, ecco, accertando che non lo dice per intimorirci, non gli faresti una bella bombardata presso qualche base logistica?

6 Answers

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  • 1 decade ago
    Favorite Answer

    Per iniziare vorrei complimentarmi per la domanda. Lo scritto che hai proposto riguarda un argomento complesso e spinoso. Se dovessimo rispondere in maniera approfondita temo non basterebbero i caratteri che yahoo answer mette a disposizione per le risposte. Per questo mi limito a rispondere alle principali domande che sono emerse dalla lettura.

    Hai parlato di giudizio circa "interesse" di una o più nazioni verso un' altra (o altre) che, con la sua politica nazionale e/o internazionale "sfida” la "comunità mondiale", implicando la distruzione dell’ordine costituito da un equilibrio che, per quanto incrinato da molti conflitti, esiste ancora. Ti rispondo brevemente, che ciò che giustifica "l' interesse" di una nazione verso un' altra sono solamente meri motivi economici o difensivi. Nessuna nazione al mondo muoverebbe guerra se in un modo o null'altro non trovasse un motivo economico per farlo (denaro, risorse...) o difensivo (minacce al proprio stile di vita, minacce a strutture e rappresentati di presenti nella nazione "ostile"). Per quanto possa essere triste ammetterlo, i soldi fanno girare il mondo, e una guerra, giusta o sbagliata che sia. genera introiti.

    Nel giustificare ciò che si potrebbe ipotizzare diventerà una nuova guerra mondiale, totale e permanente, tra i “fautori del bene” e gli “operatori del male”, come e fino a che punto lo si può fare?

    La linea che contraddistingue bene e male è molto sottile. Chi può dire se noi siamo il bene o il male. Noi siamo convinti che il nostro modo di agire, in base ai nostri ragionamenti sia giusto e quello di chi è a noi ostile sbagliato... Eppure se ci mettessimo nei panni di chi ci è ostile, in base ai loro ragionamenti saremmo noi a sbagliare e loro sarebbero nel giusto. La guerra è sempre esistita, e conoscendo la natura stessa che è alla base dell' uomo, vi sarà sempre qualcuno disposto a combattere,l' odio, la rabbia... Sono tratti comuni dell' essere umano. Siamo anime dannate... Una delle poche cose che sappiamo fare bene e farci del male. Possiamo continuare tranquillamente fino ad estinguerci tutti.

    Alla luce del fatto che stanno emergendo nuove potenze decise a promuovere un assetto pluralistico delle relazioni internazionali, come la pensate riguardo al farsi gli affari degli altri e intervenire al posto dei diretti interessati quando emergono dei problemi di grossa entità?

    Come ho già detto sopra, gli unici motivi per i quali un paese si intromette in affari altrui sono solamente economici e/o difensivi. Immagino con questa domanda che tu ti stia riferendo alla lotta intestina tra oriente e occidente. Ebbene, come ho già detto, gli unici motivi per i quali l' occidente si interessa dell' oriente riguarda l' economia (i paesi orientali sono molto ricchi, dispongono di risorse energetiche eccellenti e molte delle loro ricchezze sono investite in occidente) e difensivi (da sempre, e oggi più che mai , l' oriente è visto come una minaccia allo stile di vita occidentale). Non esistono nazioni paladine che si schierano contro una nazione per la sola difesa di un ideale, di un popolo.... Se dal comportamento di una nazione possono derivarci problemi, allora approvo un possibile intervento al posto dei diretti interessati, se con il mio comportamento posso tutelare i miei interessi.

  • 1 decade ago

    giurisdizionale no

  • Iris
    Lv 4
    1 decade ago

    Ora come ora nei programmi televisivi ci sono molti dibattiti tra i politici su gli argomenti da te citati e non riescono a chiarire posizioni,ruoli e leggi (che a parere loro possono essere applicate "Allargandole"in caso di necessità),per me fanno solo più confusione una legge deve essere univoca, non deve lasciare spazi interpretativi,si dovrebbe intervenire nel caso di una popolazione oppressa da una dittatura violenta e sanguinaria solo per scopi umanitari,ma non è mai così......

  • .
    Lv 6
    1 decade ago

    Le guerre giuste sono quelle umanitarie, fatte per evitare che si verifichino genocidi; tutto il resto è business...

    Esattamente quello intendevo: un'operazione di polizia militare volta a permettere la realizzazione di scopi umanitari; il termine guerra lo si usa solo per comodità; ma in effetti la guerra in senso stretto è illegale per il diritto internazionale...

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  • Anonymous
    1 decade ago

    Non esiste un punto di vista giurisdizionale: tutti sanno che esiste solo il punto di vista "del petrolio"

    Source(s): NO BLOOD FOR OIL
  • Anonymous
    1 decade ago

    TUTTI AVRANNO VOGLIA DI LEGGERE GUARDA...

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