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Cinema: arte o entertainment?
Non faccio quasi mai domande, ma questa è un paio di giorni che mi frulla in testa. Il cinema deve essere pura tensione verso l'arte, puro entertainment o un misto delle due cose?
La domanda sorge, ovviamente, dopo che il film Sole a Catinelle di Checco Zalone non solo è uscito in 1200 sale in Italia, ma sta praticamente abbattendo i record dei botteghini del Paese. Da parte mia, incuriosito, ci sono anche andato a vederlo e devo dire che pur essendo nettamente migliore ai mille "Natale a..." visti negli anni, rimane sempre e comunque un film comico, tra le altre cose molto simile ai due precedenti di Zalone (uomo del sud cafonotto si mischia con gente del nord danarosa e colta e la sua influenza li migliora...la solfa è sempre questa).
A un certo punto poi ci pensi: ma i film di ultima uscita che mirano verso l'arte perché non riescono a far uscire la gente di casa, mentre Zalone ci riesce con una naturalità sconvolgente?
PS: una precisazione...la mia non è una disputa o una critica fra spettatore colto di cinema e spettatore occasionale. Non voglio dare dell'idiota a chi piace Zalone, ci mancherebbe, vorrei solo affrontare un discorso fra arte e intrattenimento.
@Claudio: veramente una bella risposta. Il paragone con Sordi è forse un po' azzardato, ma solo per la ripetitività di Zalone che sì, analizza l'italianità, ma sempre allo stesso modo e sempre con le stesse metafore e dinamiche. Il confine fra arte e intrattenimento è molto piccolo, si sa, e credo tu abbia espresso molto bene questo concetto. Non sono troppo d'accordo sul paragone "noia"="artistico", ma comunque ci siamo. Da parte mia reputo "artistico" qualsiasi film riesca a trasmettermi delle emozioni vivide, che sia un dramma, un action movie o un horror.
Quello che veramente non capisco è perché questa marea di gente va al cinema "per ridere" e non per qualcosa che trasmette un'emozione diversa? (Prego tutti: non tiratemi fuori la cosa de "la vita è già triste così" ^_^)
@Maury: dal tuo discorso mi sorge una nuova domanda: Zalone è il salvatore del cinema made in Italy, visto che è l'unico che porta a casa i soldi? :-)
6 Answers
- Maury JemLv 78 years agoFavorite Answer
Ciao Arp! Sono daccordo con te su tutto ma in particolar modo per quanto riguarda l'ultimo pezzo del tuo interessantissimo intervento. Qualche giorno fa avevo scritto qualcosa su questo film che devo ancora vedere e credo di aver rimarcato il fatto "del pericolo dello steorotipo Checco Zalone" ossia la ripetizione di mostrare sempre lo stesso e identico personaggio che, alla lunga potrebbe poi in qualche modo stancare. Ti ripeto che il film non l'ho ancora visto, ma come hai scritto lì sopra, credo proprio che i miei timori e le mie previsioni forse non erano poi così infondate. Ci possiamo chiedere del perchè un film così possa attirare una miriade di persone (chiaramente vale solo per L'Italia perchè non credo proprio che all'estero varrà o sarà lo stesso) come ci possiamo anche chiedere del motivo che i cinepanettoni abbiano così tanto successo. La prima risposta che mi viene in mente e che non ha nulla a che fare con la qualità della pellicola è che la gente vuole semplicemente divertirsi e ridere un pò, soprattutto se lo mettiamo in relazione al nostro contesto storico così deprimente. Punto e basta! Ti dico subito che non è il mio genere preferito e difficilmente vado a vedere al cinema dei film simili, mentre in un secondo momento non ho nulla in contrario per vederlo a casa. Solitamente e unicamente coi film italiani, faccio proprio così e cioè vederli a casa senza spendere un soldo. I film di Checco Zalone hanno a che fare con l'arte? Sicuramente si, ma solo per una minima parte se intendiamo l'arte cinematografica in un certo modo e nel senso stretto della parola. Non vorrei neanche tornare sui soliti discorsi del cinema nostrano, dove ormai produciamo solo film comici e drammatici-sentimentali, mentre in passato questa splendida Nazione e la splendita Cinecittà (ormai in decadenza), produceva film di alto livello artistico e non solo. E' pur vero che, il valore, la comprensione e la spiegazione "dell'arte cinematografica" presa alla parola, non è per tutti, quindi penso anche che su questo fronte abbiamo perso un pò la "bussola" e questo lo dimostra la qualità delle nostre pellicole. Potrei essere d'accordo su pellicole come LA GRANDE BELLEZZA, THIS MUST BE THE PLACE, L'ULTIMA OFFERTA, LA RICERCA DELLA FELICITA', SETTE ANIME e i più vecchiotti LA LEGGENDA DEL PIANISTA SULL'OCEANO, THE DREAMERS, IL TE NEL DESERTO, L'ULTIMO IMPERATORE, ULTIMO TANGO A PARIGI, dove i cenni all'arte del cinema non mancano affatto ma se ci fai caso è ristretto solamente ad alcuni registi. Per il resto buio completo! Come quasi in tutti i contesti, gli altri paesi corrono mentre noi camminiamo con molta calma, fischiettando e così non possiamo far altro che rimanere indietro. In questi ultimi anni, quanto è migliorato il cinema inglese, spagnolo, francese, tedesco, svedese, danese, cinese, indiano, coreano, turco, portoghese, mentre prima questi paesi non li vedevamo neanche perchè si trovavano così indietro rispetto a noi? Sarà un caso che gli utlimi film belli diretti dai nostri registi, SORRENTINO, TORNATORE e MUCCINO, sono stati girati tutti all'estero con attori stranieri?
Se ci fosse stato un solo caso ci avrei creduto ma tre casi diventano una prova, come disse qualcuno in un film!
Ciao!
@ ARP: Per fortuna non è l'unico, ma credo che in ogni caso Checco Zalone ha portato una ventata di aria nuova nella commedia ll'italiana, come l'ha portata anche Alessandro Siani che è anche regista. Direi che entrambi sono molto interessanti, quindi attendiamo gli sviluppi, mentre le loro partenze sono assolutamente validi! In ogni caso i film dove compaiono entrambi gli attori sono andati molto bene al botteghino, quindi spero proprio che riescano a surclassare gli abominevoli cinepanettoni. Hhahhahahahhaha
Ariciaio!
- ClaudioLv 58 years ago
Checco Zalone, dietro la facciata farsesca, ha una profondità nel prendere di mira le italiche debolezze che i vari film di Neri Parenti non hanno, troppo presi dal pecoreccio e dalla risata greve per affondare il colpo: quando la volgarità (di per sé non un male assoluto) si prende tutta la sena, l'aspetto critico annega.
Qualcuno si inalbererà, ma c'è qualcosa dell'Alberto Sordi più indolente in Zalone: non condanna apertamente le nostre meschinità e questo potrebbe sembrare una giustificazione, anzi le rende simpatiche, ci ride sopra. Ma non le nasconde, anzi.
Noi usiamo il termine "intrattenimento", in America usano un termine dalle implicazioni più ampie: "entertainment". "Entertaining" può essere tanto uno Schindler's List quanto un Gladiatore.
Quella che in Italia e in Europa non viene compresa e, anzi, viene spesso fraintesa è l'imortqnza della confezione: quale che sia il contenuto, la confezione è fondamentale per veicolarlo al più ampio pubblico possibile.
Un aspetto spesso dimenticato dal cosidetto cinema d'autore che sembra far di tutto per essere elitario, autoreferenziale e di difficile comprensione salvo poi accusare il meccanismo distributivo per i propri insuccessi commerciali.
Non è che oggi il pubblico sia più becero di 20, 30 o 40 anni fa (almeno oggi non mette le bombe e non gambizza i giornalisti), continua ad apprezzare i buoni film quando sono ben confezionati e ad ignorarli quando si sforzano di allontanare la massa.
Ci sarebbe anche da discutere su cosa comunemente si considera come film d'autore e come prodotto commerciale ma diventa un discorso troppo ampio.
Arte? Lasciamo perdere questa parola, per pietà.
Viene fin troppo stuprata insieme ad altre come libertà, amore, democrazia...
Io penso sempre a quanti buoni film di intrattenimento girati come si deve sarebbero stati delle inguardabili ciofeche se girati in Italia all'italiana.
Ecco, lasciamo perdere l'arte e smettiamola di abboccare a un film solo perché ci sembra che "fa pensare" o perché è talmente deprimente e palloso da non poter essere che "artistico".
- TommyLv 68 years ago
La risposta è entrambi,sia arte che intrattenimento.
C'è ancora il cinema se vogliamo "artistico" (vedi Lars Von Trier o Terrence Malick),ma c'è anche quello di intrattenimento (vedi Bay,Snyder,Zalone)
È sempre stato così,negli anni ottanta potevi andare a vedere un film di Kubrick,ma anche un film di Stallone,quindi è sempre stato così...
Perché non riescono a far uscire di casa la gente?Perchè la gente non sa più cos'è veramente bello,corrono tutti per un film comico,prima un film di intrattenimento poteva anche essere I Guerrieri della Notte (capolavoro),mentre invece ora dobbiamo beccarci i film di Jason Statham.
Prima ERANO migliori,perché i registi ERANO migliori,ma i film d'intrattenimento ci son sempre stati...
ciao
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- Anonymous8 years ago
Personalmente ciò che mi fa uscire di casa è l'ansia di correre in biblioteca e prendere tutti i dvd di Pasolini e i film di James Dean.Per carità, un pò di comicità leggera ci sta, ma preferisco pietre miliari del cinema( a parte che JD è un uomo molto sexy), e poi mi incuriosiscono le dinamiche di recitazione precenti ai soliti film con effetti speciali e inquadrature strategiche ;) Il Gigante, Gioventù Bruciata, La valle dell'Eden, tutti e tre film con protagonista JD,sono arte pura.
Source(s): Me stessa e la mia passione! - 8 years ago
Succede la stessa identica cosa con la musica, comunque perché la maggior parte delle persone di oggi non associa il cinema all'arte, non gliene frega di vedere film seri perché sono i primi a non avere valori ad esempio Giovani Ribelli kill your darlings a me sembrava un film fatto bene ma comunque Come ti spaccio la famiglia (un film che si dai faceva ridere, l'ho visto anch'io in streaming ma non era poi sta gran cosa e non era neanche originale) ha venduto il doppio.