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Perché il Cristianesimo ha preso molto più piede a Roma che non in Palestina, dove era nato?

9 Answers

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  • 5 years ago

    Il Cristianesimo ha preso piede a Roma forse perché, per una cultura politeista, era più facile accettare la storia di un Figlio di Dio nato da una vergine, morto e risorto: tanto è vero che l'apologeta cristiano Giustino, nel Dialogo con l'ebreo Trifone, si trova in imbarazzo dinanzi all'obiezione del suo avversario e afferma che i miti pagani su Perseo, Eracle, Mithra non sono altro che contraffazioni diaboliche di eventi della vita di Gesù. Ora, assodata la storicità dell'esistenza di Gesù, i Giudei del tempo erano divisi circa i caratteri e la missione del Messia: per la maggioranza, la venuta del Messia avrebbe dovuto scatenare un combattimento escatologico che avrebbe visto la distruzione delle forze del Male e la vittoria di quelle del Bene, con la distruzione e l'assoggettamento dei pagani o Gentili ai Giudei e l'instaurazione del Regno di Dio sulla Terra con i giusti con Gerusalemme come capitale. Esistevano altresì frange minoritarie che leggevano Isaia 53 come profezia di un Servo Sofferente o Messia inviato da Dio per patire, essere umiliato, percosso, ucciso ignominiosamente per poi risorgere (cfr. anche la Rivelazione di Gabriele, una stele risalente alla fine del I sec. a.C.) in espiazione dei peccati dell'umanità. Come ha scritto teologo cattolico, a quel punto per un ebreo osservante si poneva il dilemma se accettare o meno la messianicità di Gesù confrontando la conformità delle Sue parole e opere in relazione alla Scrittura. Alcuni credettero, molti altri no. In ogni caso il messaggio evangelico si diffuse in Galilea, Giudea e Samaria. Paolo di Tarso - contrariamente a quanto affermato e scritto da molti - NON inventò il Cristianesimo, ma si limitò a predicarlo in Siria, Cipro, Asia Minore, Grecia e a renderlo accettabile per i Gentili, cioè per i non Giudei, e fu solo un missionario fra molti, sebbene la sua importanza possa difficilmente essere sottovalutata o ridimensionata. Il Cristianesimo ebbe successo a Roma perché andava incontro alle aspettative di quanti, insoddisfatti dal conformismo religioso e dalle soluzioni offerte dai culti politeisti tradizionali, cercavano una religione che richiedesse standard morali e comportamentali elevati e promettesse ricompense nella vita terrena e soprattutto ultraterrena. Ricordiamo che fino al IV secolo d.C. il Cristianesimo fu una religio inlicita, cioè un culto non riconosciuto dall'Impero romano, i cui aderenti - specie se presbiteri o vescovi - furono periodicamente perseguitati, incarcerati, torturati, messi a morte in maniera brutale: le comunità subirono spesso confische dei beni e distruzioni dei libri e degli arredi sacri. Quindi il Cristianesimo si impose non con la violenza, ma con la persuasione e con la forza dell'esempio, cooptando i membri più colti e altolocati della società greca e romana, creando comunità che fornivano assistenza e sostegno materiale e spirituale ai fratelli e alle sorelle meno abbienti, agli anziani, agli emarginati, senza che si possa sostenere l'equivalenza Cristianesimo = religione di schiavi, liberti ecc. tanto cara a Nietzsche e ad Harnack e purtroppo per voi atei smentita dagli studi di sociologia delle religioni. Alla fine del IV secolo il Cristianesimo era la religione predominante nel bacino del Mediterraneo, in Mesopotamia e in Armenia, con propaggini fino in Britannia e in Germania. A quella data, le regioni in cui il Cristianesimo contava più fedeli erano l'Africa settentrionale, l'Egitto, la Siria e la Palestina, l'Asia Minore, l'Italia centromeridionale inclusa la Sicilia, il bacino del Rodano e l'attuale Andalusia.

  • ?
    Lv 7
    5 years ago

    gli ebrei sono molto più osservanti dei pagani (che per altro accettano ogni culto)

  • I fattori sono molteplici.

    A partire da quanto andava di moda il culto ebraico (come altri culti orientali), da come prometteva molte cose allettanti specialmente ai più deboli, dal suo essere un monoteismo e quindi facilmente utilizzabile per rafforzare il potere imperiale accentrandolo nelle mani di un solo uomo (i più maligni dicono però che il principale motivo della conversione di Costantino fosse che il perdono dei peccati totale promesso col battesimo fosse la strada più facile per lavarsi la coscienza dalle sue atrocità) e molti altri come ad esempio la progressiva persecuzione di tutti gli altri.

  • 5 years ago

    Forse perché in Palestina c'era già la religione ebraica.

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  • ?
    Lv 5
    5 years ago

    Il Cristianesimo è nato A ROMA e non in Palestina.

    Come il Comunismo è nato in Germania e non in Finlandia..

  • Anonymous
    5 years ago

    Non è così. Il cristianesimo fece molti proseliti in Palestina e in Grecia, come descritto nelle lettere paoline.

    La crescita del cristianesimo a Roma iniziò solo dopo circa 300 anni, quando l'imperatore Costantino, sospinto anche dalla madre Elena (convertita cristiana) decise di farne la religione dell'impero. Da perseguitati i cristiani divennero persecutori, imprigionando tutti gli oppositori.

    Cessò quindi di essere una religione e divenne una Cultura di Potere.

  • Ivan
    Lv 4
    5 years ago

    Il fondatore del Cristianesimo è da considerarsi Paolo di Tarso (cittadina dell'Anatolia, in Turchia), che secondo i testi biblici, era un ebreo ellenizzato, che godeva della cittadinanza romana.

    Come gli altri primi missionari cristiani, rivolse inizialmente la sua predicazione agli ebrei, ma in seguito si dedicò prevalentemente ai «Gentili». I territori da lui toccati nella predicazione itinerante furono in principio l'Arabia (attuale Giordania), poi soprattutto la Grecia e l'Asia minore (attuale Turchia).

    Fu fatto imprigionare dagli ebrei a Gerusalemme con l'accusa di turbare l'ordine pubblico. Appellatosi al giudizio dell'imperatore – come era suo diritto, in quanto cittadino romano – Paolo fu condotto a Roma, dove fu costretto per alcuni anni agli arresti domiciliari, riuscendo però a continuare la sua predicazione.

    L'influenza storica di Paolo nell'elaborazione della teologia cristiana è stata enorme: mentre i Vangeli si occupano prevalentemente di narrare le parole e le opere di Gesù, le lettere paoline definiscono i fondamenti dottrinali del valore salvifico della sua incarnazione, passione, morte e risurrezione, ripresi dai più eminenti pensatori cristiani dei due millenni successivi.

    In pratica lui ha "importato" la predicazione di Gesù, tramite una sua elaborazione, al mondo greco-romano.

  • Piero
    Lv 7
    5 years ago

    Perchè gli ebrei sono molto legati alla loro tradizione ma ti faccio notare che il cristianesimo attecchì molto di più a Costantinopoli che a Roma.

  • ?
    Lv 7
    5 years ago

    I romani, a differenza dei teisti abramitici, non erano violenti. Esercitavano il diritto e la legge, non erano barbari come gli ebrei, che lapidavano anche le merdè di cane. Il cristianesimo si impose violentemente su un popolo onesto e liberale, che non ebbe i mezzi per contrastare la bestialità cristiana.

    Nerone è una povera vittima della violenza e della bestialità cristiana, grande esempio di uomo giusto.

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