I diritti mancanti, esattamente, quali sono nel dettaglio?

Ho uno specchietto molto comodo che spiega quali sono i problemi derivanti dal mancato riconoscimento delle coppie gay.

Penso che sia utile tenerlo a mente. Come è evidente, non si tratta solo di benefici economici.

NIENTE DIRITTI SENZA MATRIMONIO

Per lo Stato e la burocrazia italiana le coppe gay, con o senza figli, sono invisibili. Esistono i singoli individui, ma la coppia non è contemplata. Una condizione che le equipara alle coppie di fatto eterosessuali, con in più l'aggravante del tabù e dell'omofobia.

-Al convivente non sposato – magari dopo 30 anni di relazione – è spesso negato il diritto di assistere il proprio partner morente in ospedale. Nel caso il convivente sia omosessuale, le famiglie di origine non di rado gli impediscono l’accesso al luogo di cura e lo escludono da ogni decisione riguardante il partner malato ed incapace di agire.

-La legge esclude la reversibilità della pensione del partner defunto.

- Riguardo alla casa è soltanto il diritto privato a tutelare la coppia gay. Si può cointestare un appartamento, si può lasciare scritto che l'erede di quel bene è il proprio compagno o la propria compagna, ma in assenza di una vincolo preciso nulla è garantito.

-Al convivente non è garantito il diritto a subentrare nell’affitto della casa comune in caso di morte o sopravvenuta incapacità del partner.

-Solo in alcune regioni è previsto che le coppie omosessuali abbiano diritto alla casa popolare, se in possesso dei requisiti di legge. Tale situazione porta spesso alla separazione forzata dei partner anziani, e al loro ricovero più o meno coatto in case di riposo.

-Attraverso l’istituto della riserva a favore dei legittimari, è vietato lasciare in eredità il proprio patrimonio alla persona cara con cui si è condivisa l’esistenza, o l’ultima parte di essa. Anche in assenza di eredi legittimi, sull’eredità pesa la forte tassazione prevista per i lasciti a persone considerate “del tutto estranee” al defunto.

- Nel nostro paese ci sono cinque milioni di omosessuali e oltre centomila bambini nati da unioni lesbiche o gay. Di fronte alla legge i bambini risultano figli soltanto di uno dei due componenti, il secondo genitore per lo Stato non esiste. Con il paradosso che se il genitore biologico muore, quel bimbo potrebbe non essere affidato al compagno del padre o alla compagna della madre, ma alla famiglia d'origine "biologica", o finire in affidamento o in un istituto. L’omogenitorialità è riconosciuta in molti paesi, e non comporta nessuna differenza per i minori, come evidenziato dalle associazioni professionali di medici, psichiatri, psicologi e pediatri. numerosi studi condotti dall'American Psychological Association, American Psychiatric Association, American Academy of Pediatrics e altri gruppi non hanno evidenziato alcuna differenza, neppure minima, negli effetti dell'omogenitorialità rispetto alla genitorialità eterosessuale.

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