Perché Cartesio fa l'esempio del pezzo di cera, nella seconda meditazione?

"Sono spinto a credere che le cose corporee si conoscano meglio di quelle spirituali; in realtà è più facile la conoscenza di me come cosa pensante. Lo dimostra l’esempio del pezzo di cera: anche se esso cambia forma e si scioglie continuo a chiamarlo “cera”. Non mi baso sulle sue caratteristiche fisiche per dire questo (infatti la cera sciolta ha delle caratteristiche fisiche molto diverse dalla cera solida); mi baso invece sull’idea o concetto della cera che c’è nella mia mente. Quindi l’idea o concetto, ovvero ciò che appartiene al pensiero o spirito, si conosce più chiaramente e distintamente delle cose materiali".

Cartesio è uno dei pochi autori che ha il dono di essere chiaro. Ti ho riportato quello che lui stesso scrive in proposito. Ha già dimostrato il cogito, ovvero l'idea che la certezza che esisto è data dal fatto che esisto come sostanza PENSANTE. Vuole adesso rafforzare la sua tesi con un argomento collaterale.

Noi conosciamo le cose non attraverso l'esperienza che facciamo su di esse (Cartesio è un razionalista), ma sulla base della sua idea. Una volta che ci siamo fatti l'idea di che cosa sia una data cosa noi la riconosciamo nella realtà. Astraiamo dalle differenze l'idea stessa. Le sedie hanno mille forme diverse, ma il loro essere atte ad ospitare il mio popo' le rende tutte simili.

Allo stesso modo la cera può assumere diverse forme e addirittura passare dallo stato liquido allo stato solido. Io la conoscerò come cera sulla base dell'idea che ne ho. Devo essere sincero però, non credo di essere stato chiaro più di Cartesio. Su di lui ho scritto un po' nel mio blog. Qui il link di riferimento.

http://ilbarattolodelleidee.org/?s=cartesio

Non esitare a commentare per qualsiasi chiarimento! :)

L’autore s’impegna a dimostrare come si conosca, in senso forte, solo attraverso

l’attività della mente, smantellando il pregiudizio, duro a morire, dell’immediatezza

e ricchezza del contatto sensibile.