Perchè Cesare rifiuta di essere incoronato? (Storia romana)?

Perché il nome e il titolo di rex era inviso ai Romani, che lo ricollegavano all'età monarchica e a un periodo di oppressione e soprusi (specialmente alla dominazione da parte dei re etruschi, e in particolare di Tarquinio il Superbo). I Romani erano fieri della loro libertas e delle loro magistrature repubblicane, grazie alle quali erano riusciti a conquistare il Mediterraneo e buona parte del mondo allora conosciuto, mentre vedevano di malocchio le monarchie assolute ellenistiche con i loro elaborati e fastosi cerimoniali - come quello della proskynesis o prostrazione - ritenuti degradanti e indegni di un uomo libero. Perciò Cesare, per sondare gli umori dei Romani, ricorse a uno stratagemma: durante la festa dei Lupercalia (13-15 febbraio del 44 a.C.) Marco Antonio gli porse per tre volte un diadema, che egli per tre volte rifiutò, e che alla fine fece porre sul capo di una statua di Giove, dicendo che lui era Cesare, non un re ("se Caesarem, non regem esse"). Il popolo, che aveva rumoreggiato dinanzi alla triplice offerta della corona, applaudì a lungo quando Cesare rifiutò il dono. Il dittatore in realtà rimase piuttosto amareggiato dall'accoglienza negativa che il gesto aveva avuto, tanto più che cercava una forma costituzionale per regolarizzare la propria posizione di predominio incontrastato o di primus inter pares. Siccome un oracolo contenuto nei Libri Sibillini diceva che solo un re avrebbe potuto vincere i Parti - contro i quali di lì a poco Cesare si sarebbe accinto a muovere guerra, oltre che contro i Daci e i Germani - si escogitò una finzione giuridica: il Senato avrebbe dovuto conferire a Cesare il titolo di rex da portare nelle provinciae, mentre a Roma e in Italia avrebbe mantenuto quello di dictator perpetuus. La data in cui il Senato avrebbe dovuto proclamare Cesare rex era quella fatidica delle Idi di Marzo del 44 a.C.

Perché i romani repubblicani mai avrebbero accettato un Re

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